“Le RSA non sono ospedali”: manifestazione davanti a Palazzo Lombardia
Lavoratori delle Rsa, pensionati e sindacalisti hanno chiesto un nuovo patto della Salute per i 60.000 anziani ospiti, le persone più fragili e a rischio. La solidarietà del consigliere Astuti

“Testimoni della strage nelle Rsa: oltre 6000 vittime tra gli anziani”. ”Le Rsa non sono ospedali!”.
Lavoratori delle Rsa, pensionati e sindacalisti hanno manifestato questa mattina sotto Palazzo Lombardia per chiedere un nuovo “Patto per la salute”. Si ‘è trattato del primo dei tre presidi organizzati da Cgil, Cisl e Uil Lombardia nel rispetto delle regole di distanziamento.
«Sarebbe stato necessario – affermano Cgil, Cisl e Uil Lombardia – che Regione Lombardia si occupasse dei circa 60.000 anziani ospiti nelle Rsa lombarde, le persone più fragili e a rischio, così come di tutti gli operatori del comparto socio sanitario, per tenere l’epidemia fuori dalle strutture o per individuare i casi di infezione e limitare il contagio. Non è stato così».
Alle Rsa, ricordano i sindacati, sono stati dati protocolli di sicurezza inapplicabili e inapplicati:
– per tardive e scarse forniture sia di dispositivi di protezione, sia di test per il personale e gli ospiti
– per difficoltà di attuare soluzioni organizzative anti-contagio, con procedure di sicurezza e di isolamento dei sintomatici
– per insufficienti dotazioni organiche che si sono ulteriormente ridotte durante l’emergenza a causa della diffusione del contagio tra il personale delle Rsa.
Regione Lombardia ha preteso che gli ospiti sintomatici sopra i 75 anni fossero curati nelle stesse Rsa, deliberando anche di trasferirvi i pazienti ospedalieri positivi al Covid-19. Per gli anziani a casa propria, con o senza sintomi da Covid-19, oppure con scompensi per altre patologie che avrebbero richiesto cure in ospedale, le cose non sono andate meglio, perché nemmeno si è realizzato un adeguato potenziamento nel territorio dell’assistenza domiciliare e della continuità assistenziale, peraltro insufficiente anche prima dell’emergenza epidemica.
“Ci sono state responsabilità rispetto all’esercizio delle funzioni di indirizzo, controllo e gestione delle Rsa che vanno considerate e sarà compito dell’Autorità Giudiziaria accertare e della politica rimediare – sottolineano Cgil, Cisl e Uil Lombardia -. Ma, prima di tutto, non si devono ripetere gli stessi errori, non vogliamo Rsa trasformate in hospice o “lazzaretti” per anziani e nemmeno in reparti ospedalieri. L’anziano che si ammala di Covid-19 deve essere curato in ospedale. Con l’ultima delibera Regione Lombardia si è dovuta correggere”.
LE PROPOSTE DEI SINDACATI
– Maggiori investimenti per innovazione e riorganizzazione dell’offerta sociosanitaria.
– La revisione del sistema degli accreditamenti delle strutture sociosanitarie, in particolare per quanto attiene:
– i modelli organizzativi e di servizio per una maggiore appropriatezza e qualità dell’assistenza, rafforzando gli interventi di prossimità e domiciliarità (residenzialità “aperta” e “leggera”);
– l’adeguamento dei minutaggi di assistenza alla reale complessità assistenziale degli ospiti;
– la ridefinizione delle tariffe riconosciute dal fondo sanitario, che dovrebbero coprire il 50% del costo in Rsa mentre Regione Lombardia resta al di sotto della quota prevista dalla legge a garanzia dei livelli essenziali di assistenza, scaricando l’onere maggiore sulla retta pagata dagli ospiti o dalle loro famiglie.
– La riduzione della compartecipazione alla spesa a carico delle famiglie (la retta) che andrebbe regolata secondo criteri di sostenibilità e sopportabilità garantendo uno standard adeguato di servizi.
– La tutela dei posti di lavoro, il potenziamento degli organici e la formazione degli operatori.
Una nuova mobilitazione si terrà venerdì 19 giugno dalle 9.30 alle 12.30
L’APPOGGIO DEL CONSIGLIERE SAMUELE ASTUTI
La manifestazione ha avuto l’appoggio di Samuele Astuti consigliere regionale del PD: « Diamo pieno sostegno alla manifestazione dei sindacati che questa mattina hanno manifestato in piazza Città di Lombardia, sotto la sede della Regione, per chiedere un cambio di politiche da parte della giunta Fontana perché non si ripeta quanto è successo con l’emergenza Covid. I sindacati hanno giustamente indicato le RSA come un punto estremamente debole e hanno ragione. In Lombardia non c’è stata solo la famigerata delibera dell’8 marzo, quella che determinava il trasferimento di pazienti nelle RSA, che noi abbiamo denunciato subito come sbagliata, ma anche la disattenzione verso strutture che erano tremendamente esposte e che non hanno avuto dalla Regione né dispositivi di protezione, né indicazioni utili a bloccare il contagio. In queste strutture c’è stata una strage, che è stata sottovalutata molto a lungo, colpevolmente, dalla Regione, che qui ha commesso forse il più grave degli errori nella gestione della pandemia.”
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Giovanni Petrotta su "Sono scivolata e caduta a causa dei buchi sulla ciclabile Luino - Grantola"
Felice su La triste carica dei 107: oltre cento cani in gabbia in una villa a Buguggiate
MARINAMDG su Tarip, le prime fatture fanno discutere. Coinger: "Una rivoluzione culturale"
AF--67 su Tarip, le prime fatture fanno discutere. Coinger: "Una rivoluzione culturale"
Ora-SiempreResistenza su Scambio acceso tra studente e presidente Anpi a margine di un incontro scolastico a Luino
lenny54 su Scambio acceso tra studente e presidente Anpi a margine di un incontro scolastico a Luino
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.