Durante il lockdown, i traumi trattati all’ospedale di Varese sono stati l’85% in meno

Il professor Fabio D'Angelo che guida il raperto di ortopedia e traumatologia fa il bilancio dei mesi di emergenza. Diminuita l'attività ma non i traumi scheletrici maggiori dirottati da tutti i presidi dell'hub varesino

fabio d'angelo

Meno traffico e meno incidenti. Durante il lockdown l’attività traumatologica dell’ospedale di Varese si è notevolemte ridotta: i pazienti sono scesi dai 389 del bimestre marzo-aprile 2019 ai 124 di quest’anno ( -85%). 

«Considerando però i soli interventi in urgenza – precisa il primario professor Fabio D’Angelo – la diminuzione è limitata al 30% (da 178 a 124) a riprova che il reparto ha comunque garantito la piena assistenza ai traumatizzati gravi anche ai fratturati del collo del femore che sono stati 46, un numero quasi pari all’anno scorso. Nonostante le oggettive limitazioni alla fruibilità delle strutture ospedaliere in questo periodo, il numero di pazienti operati per frattura del femore entro le 48 ore dal ricovero è rimasto nei limiti previsti dal Ministero».

Nel periodo emergenziale sono aumentati i traumi scheletrici maggiori perché dirottati da tutti i presidi sull’hub varesino, con un incremento importante di pazienti politraumatizzati che hanno richiesto interventi plurimi per stabilizzare tutte lesioni scheletriche. L’incremento maggiore lo si è riscontrato per le fratture del bacino che solo in questi tre mesi hanno raggiunto il numero complessivo di interventi effettuati nell’intero 2019. 

«Nelle ultime settimane  – osserva ancora il professor D’Angelo – i traumi scheletrici maggiori sembrano risentire della progressiva riapertura dopo il lockdown. Pur non avendo ancora dati numerici precisi successivi alla riapertura delle attività, l’impressione che si ricava è quella di un costante e progressivo aumento di pazienti ricoverati con fratture ad alta energia legate all’incremento dei traumi stradali e più in generale alla voglia per così dire di riprendersi la propria vita. Con il mese di luglio – annuncia D’Angelo – riprenderemo gradualmente l’attività operatoria non urgente sia all’Ospedale di Circolo che al Presidio Ospedaliero di Cittiglio incominciando dalle patologie più invalidanti in ottemperanza alle linee guida regionali sulla Fase 2». 

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 26 Giugno 2020
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.