Luvinate censisce i nidi di rondine, rondone e balestruccio
Il Comune in collaborazione con Lipu lancia la campagna ”Segnala i nidi” per verificare la presenza di queste tre specie, eseguire una prima mappatura e poter avviare azioni di tutela

Il Comune di Luvinate in collaborazione con Lipu lancia la campagna ”Segnala i nidi”, per realizzare un censimento dei nidi di rondine, rondone e balestruccio: l’obiettivo è verificare la presenza di queste tre specie, per eseguire una prima mappatura e poter avviare azioni di tutela. Per info:
Luvinate e le rondini: al via la campagna “Segnala i nidi”
Il Comune di Luvinate in collaborazione con Lipu lancia la campagna ”Segnala i nidi”, per realizzare un censimento dei nidi di rondine, rondone e balestruccio: l’obiettivo è verificare la presenza di queste tre specie, per eseguire una prima mappatura e poter avviare azioni di tutela. Per partecipare è sufficiente segnalare all’email varese@lipu.it la presenza di nidi, specificando la via e inviando, se possibile, una foto. Essendo insettivore, queste specie contribuiscono alla riduzione di insetti quali zanzare e mosche, come evidenziano diversi studi scientifici che riportano una quantità fino a circa 6000 insetti/giorno per coppia nella stagione riproduttiva, per complessivi 150.000 insetti catturati fino al termine di ogni covata.
Dunque le rondini, i rondoni e le specie affini possono essere considerate particolarmente utili per migliorare la sicurezza sanitaria della società umana, contribuendo inoltre alla salubrità ambientale come “insetticidi naturali” per la difesa fitosanitaria del verde urbano, diminuendo così la necessità di ricorrere ad insetticidi di sintesi.
Da più di duemila anni le rondini sono nel nostro cuore.
Le rondini fanno parte della nostra cultura e del nostro immaginario comune, forse non immagini neanche quanto. Partiamo da un proverbio italiano: una rondine non fa primavera. Lo avrai sentito mille volte, ma probabilmente non sai che è una frase di Aristotele. Tratta dal saggio Etica Nicomachea e diventata col tempo uno dei proverbi italiani più conosciuti, ci invita a non tirare conclusioni affrettate badando solo alle apparenze. Basterebbe già questo motto popolare così antico per capire che le rondini, con la loro bellezza e leggerezza, sono nel nostro cuore da migliaia di anni.
Il nido della rondine ha una forma davvero inconfondibile. Una caratteristica coppa che lo rende facilmente riconoscibile, tanto che il termine “a nido di rondine” viene utilizzato in meccanica e anche in medicina per identificare un elemento tondo e svasato. Sia il maschio che la femmina contribuiscono a costruire il nido, mescolando con il fango diversi materiali, soprattutto di origine vegetale. L’interno invece è ricoperto da uno strato di soffici piume per accogliere comodamente i nuovi nati e tenerli al sicuro. Prima di conoscere l’uomo le rondini costruivano il nido in natura, all’entrata di caverne, scogliere marine o sotto i rami degli alberi, elementi del loro habitat originario. Oggi la rondine nidifica quasi esclusivamente in luoghi creati o modificati dall’uomo e si è ben adattata a vivere negli ambienti rurali, ma i veloci cambiamenti delle nostre campagne hanno conseguenze negative su questi piccoli uccelli.
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