Mascherine e distanziamento per i bambini: un accanimento
Bambini poco contagiati e ancor meno contagiosi: il pedagogista Daniele Novara immagina il primo giorno di scuola e mette in guardia sui rischi delle mascherine per i bambini

Inizia con uno sforzo di immaginazione l’editoriale del noto pedagogista Daniele Novara, fondatore del CPP (Centro Psico Pedagogico per l’educazione e la gestione dei conflitti) pubblicato sull’ultimo numero della rivista “Conflitti“: “Proviamo a immaginare il primo giorno di scuola per i bambini di prima elementare nell’anno scolastico 2020-2020 – scrive -Sarebbe il fatidico primo giorno di scuola, quello che tutti ricordano, quello che vorremmo fosse vissuto come una festa, un nuovo inizio, un momento di allegria e speranza. Invece no. Bisogna stare lontani, separati, non ci si può sorridere perché il viso è coperto, molto coperto, dal mento fino al naso compreso”.
I sorrisi, sperati, se ci saranno non si vedranno né sui volti dei bambini né su quello delle maestre, dei genitori e degli insegnanti. Questo per via delle “indicazioni di illustri virologi e dei tecnici del Comitato Tecnico Scientifico, guidato da un noto manager aziendale”, spiega Novara con riferimento al documento su cui sono state formulate le linee guida per la riapertura delle scuole e che dovrebbero essere rese note domani (25 giugno).
“Mi chiedo da dove arrivi tutto questo accanimento su mascherine e distanziamento, visto che il virus attacca bambini e ragazzi in modo completamente diverso dagli adulti” scrive Novara citando un documento pubblicato il 28 maggio dai maggiori pediatri italiani e in cui si legge che “i bambini si ammalano poco, molto poco, e quando lo fanno le manifestazioni cliniche sono lievi. […] Le maggiori riviste e associazioni internazionali pediatriche continuano a ribadire in modo chiaro […] che il rischio di contagio per e da parte dei bambini è molto basso, mentre il rischio di compromissione di aspetti cognitivi, emotivi e relazionali conseguenti alla prolungata chiusura delle scuole è molto alto”.
Alle stesse conclusioni sono arrivati diversi studi a livello internazionale, analizzati tra gli altri anche da un team di professori universitari e ricercatori italiani di cui fa parte il prof dell’Insubria Domenico Cavallo.
Poco contagiati e ancor meno contagiosi: i bambini e la riapertura delle scuole
Novara ricorda che “i rischi dei bambini lasciati a casa sono maggiori di quelli insiti in situazioni controllate”, aggiungendo che le misure verso le riaperture scolastiche “non vanno rese impossibili da norme e regole che non sono sorrette da chiare evidenze non sostenibili dal punto di vista organizzativo ed economico”.
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