In memoria di don Franco Carnevali

I ricordi di chi lo ha conosciuto e di chi con lui ha condiviso parte della sua vita

Generico 2018

Varesenews vuole rendere omaggio a chi se n’è andato in silenzio, senza un momento in cui elaborare il lutto, la possibilità di dirsi ciao. Per questo abbiamo aperto un “memoriale” per raccontare chi oggi non è più tra noi. Per partecipare potete scrivere qui. Il servizio è gratuito.

Don Franco Carnevali si è spento il 22 marzo 2020 a 68 anni, dopo aver contratto il Coronavirus, nell’ospedale di Milano. 

«Caro Franco (don Franco), fratello mio, In queste ore che trascorri qui a Busto Garolfo, prima del viaggio verso la tua eterna dimora, mi passano per la mente le immagini di tutta una vita. I ricordi dell’infanzia, dei giochi (e tu a calcio vincevi sempre), delle liti e delle tante cose belle condivise in casa e all’oratorio», lo ha salutato così il fratello Marco Carnevali, «troppo presto e improvvisamente te ne sei andato, lasciando un vuoto incolmabile».

Legnanese di origine e appassionato di calcio, don Franco Carnevali ha scelto di dedicarsi agli altri ed è entrato in seminario: divenuto prete, per anni è era stato per lunghi anni (1976-1990) a Lecco. Dopo essere stato prevosto a Gallarate, era andato a Melegnano come vicario dell’arcivescovo, nel periodo più recente era stato nominato responsabile della comunità pastorale Santissima Trinità di Monza, che raccoglie le parrocchie di San Carlo, del Sacro Cuore e di San Giuseppe.

«Me lo ricordo dal carattere burbero ma anche rigoroso», ricorda il giornalista Roberto Morandi, «nel suo periodo a Gallarate visse in prima persona lo “scontro” tra l’amministrazione comunale e la comunità islamica, facendo da paciere e cercando di favorire in ogni modo il dialogo interreligioso, offrendo anche gli spazi a disposizione delle parrocchie gallaratesi per la preghiera dei fedeli musulmani e accettando il rischio di aspre critiche, avendo in sé piena fiducia nel valore della convivenza e della democrazia».

Uomo e prete generoso, dava tutto sé stesso, con una dedizione totale: dotato di una forza, di una passione e di un carisma che facevano breccia nei suoi giovani, nei suoi collaboratori, nelle sue comunità. Presenza sempre silenziosa e rigorosa nella vita oratoriale, avventuriero austero nel corso delle tante vacanze con i ragazzi della Comunità Pastorale San Cristoforo di Gallarate, che seguiva con pazienza ed entusiasmo. «Mi ricordo la sua grinta e la sua determinazione nel guidare un gruppo di adolescenti entusiasti e chiassosi nelle vacanze dell’oratorio, da quelle in montagna a quella che più mi è rimasta impressa, quella a Loreto nel 2011», racconta Serena D’Ambrosio, che per anni è stata educatrice nella Comunità Pastorale, «pur non conoscendomi benissimo, mi chiese poi di entrare a fare parte come giovane del Consiglio Pastorale. Mi spronò a buttarmi in questa avventura, dimostrando di riporre in me molta fiducia».

«Don Franco diceva sempre: fai il bene fatto bene», racconta Marta Zambon, anche lei educatrice della Comunità pastorale, «se devi fare l’educatrice fallo bene, in modo preciso, serio e competente al meglio che puoi, mettendoci il cuore». «Ho trascorso molti anni da educatrice con don Franco e sebbene fosse un prete serio e competente, pieno di idee e proposte molto precise, in educazione lasciava noi educatori protagonisti e al centro della relazione con i ragazzi. Probabilmente dopo tanti gli anni trascorsi in Azione Cattolica – dove i sacerdoti sono assistenti dei laici e non protagonisti – hanno fatto sì che, una volta venuto a Gallarate, lui desse il timone della barca a noi educatori, mentre lui faceva da assistente spirituale».

«Don Franco Carnevali ci ha lasciato. Ha raggiunto mamma Milea e papà Achille. Mamma e papà suoi, ma anche nostri. Come lui è stato, per me e per molti altri cresciuti nell’oratorio e nella parrocchia di San Domenico in Legnano, un fratello. Perché la famiglia Carnevali è stata la nostra famiglia, la loro casa un po’ la nostra casa. Lì ci raccoglievamo spesso, sacerdoti e laici, per condividere attese, speranze, progetti, per ragionare sui problemi della vita, della Chiesa, della società. Lì, per davvero, esemplarmente, si faceva l’esperienza della comunità cristiana intesa come una famiglia», Marco Monaco dell’Azione Cattolica, amico d’infanzia e legato da anni alla famiglia Carnevali, lo saluta così a nome di tutta l’Azione Cattolica. «Per me è stato un amico, un fratello, un compagno di strada – dai giochi della nostra lieta infanzia sino agli ideali e agli impegni della età adulta lungo le strade della vita – che è stato e sempre resterà come un luminoso esempio di uomo e cristiano».

«Hai percorso per intero – conclude il fratello – la strada verso l’eternità tutta e io immagino che da quel gruppo di persone, da quella luce là in fondo, ti siano venuti incontro mamma Milea e papà Achille per portarti con loro. Ora sei di là, in un posto che io non ho ancora conosciuto, ma che penso bellissimo. Ed è da là, dove ora tu sei, che ti chiediamo di proteggere il cammino della tua famiglia, dei tuoi nipoti e di tutti quanti (e sono tantissimi) che ti hanno incontrato lungo le strade della vita. Buona eternità, Franco».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 04 Giugno 2020
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