Nei modellini di Mario Albrigi tutto il bello della Valle Olona
Il castiglionese Mario Albrigi, da quando è andato in pensione, realizza modellini dei luoghi del suo paese e della valle Olona: le sue opere stanno ottenendo un grande successo
“Vado in pensione: e adesso, cosa faccio?”. Un dilemma che molte persone si pongono, trovandosi ad avere, dopo anni di lavoro, tanto tempo libero a disposizione da occupare in modo nuovo. Ed ecco che talvolta rispuntano passioni nascoste, come quella per il modellismo di Mario Albrigi, classe 1949 e tanta creatività in corpo.
«Nel 2006 sono andato in pensione e così ho deciso di impiegare le mie giornate impegnandomi nel modellismo». Per trovare i soggetti più idonei a cui dedicare le sue creazioni, Mario non ha fatto altro che uscire di casa e guardarsi attorno: «Abito a Castiglione Olona e ho iniziato proprio lasciandomi ispirare dai bei luoghi da cui sono circondato: ho ricostruito il castello di Monteruzzo, la Collegiata, la Chiesa di Villa, il museo Branda Castiglioni – giusto per citare quelli più conosciuti – ma anche i cortili più caratteristici, come la “Corte del Doro”, accanto al museo di Arti Plastiche, o il vecchio mulino, che è perfettamente funzionante, con la ruota che gira».
Dal primo mercatino di quasi dieci anni fa, realizzato grazie all’input di sua moglie, anch’ella creativa e appassionata di ceramica, il desiderio di continuare con le sue piccole costruzioni non ha fatto che crescere: «In quell’occasione, in tanti si fermarono ad ammirare i miei primi lavori e io ne fui felicissimo. Tutto questo affetto non ha fatto che spronarmi a continuare».
È durante i mesi di quarantena che Mario ha un’idea: «Leggevo tanti commenti tristi e pessimisti, così ho pensato di usare i social per diffondere contenuti diversi e mostrare i miei lavori, sperando di distrarre la gente dalle brutte notizie». Un talento e una passione che hanno attirato l’attenzione di chi scopriva le sue le foto su Facebook, ma non solo: anche in Comune hanno mostrato di apprezzare il suo lavoro. «È stato bellissimo aver visto tante persone interessate alle mie creazioni, davvero una grande soddisfazione. Oltre a loro, ho ricevuto i complimenti del sindaco Frigeri e alla prima domenica di luglio, in occasione dei mercatini nel borgo, esporrò i miei lavori nella vecchia sala consiliare. Una grande emozione».
Oltre a dedicarsi al suo paese, il signor Mario si è spostato in altri luoghi della valle Olona, ricreando con i suoi modelli realizzati in polistirene estruso – il materiale con cui si isolano i tetti – il monastero di Torba e il santuario della Madonnetta di Gornate.
Affondando nei ricordi, però, Mario ha “viaggiato” fino a Leggiuno: «Da bambino vissi per diversi anni in quella zona, così ho sentito il desiderio di riprodurre l’Eremo di santa Caterina». Grazie a quest’opera, sono anche giunte nuove soddisfazioni: «Ho potuto mostrare il mio lavoro a chi gestisce l’Eremo ed è piaciuto talmente tanto che la Provincia lo ha voluto esporre all”interno della struttura per diversi mesi, fino all’inizio di quest’anno».
Castiglione Olona, Gornate, Leggiuno, ma anche luoghi più lontani: la maestria di Mario si sposa con la sua volontà di regalare ai suoi modellini un significato più profondo: «Ho anche ricostruito il campo di Auschwitz e l’ho donato alle scuole del mio paese per un progetto didattico in occasione della Giornata della Memoria: si tratta di un lavoro a cui tengo molto».
E per il futuro? L’artista castiglionese non sembra aver proprio intenzione di smettere: «Continuerò a produrre i miei modelli, realizzando i presepi – che vendo nei mercatini – e riproducendo altri luoghi del territorio, come l’intero borgo di Castiglione Olona, che sogno di ricostruire in modo completo, inserendo ogni angolo e ogni dettaglio presente. Sono innamorato di questi luoghi e mi piace poterli far conoscere con i miei modellini anche a chi non li ha mai visti».
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