In ricordo di Matteo Bernasconi
Il ricordo di chi lo ha conosciuto e che con lui ha condiviso parte della sua vita

Varesenews vuole rendere omaggio a chi se n’è andato in silenzio, senza un momento in cui elaborare il lutto, la possibilità di dirsi ciao. Per questo abbiamo aperto un “memoriale” per raccontare chi oggi non è più tra noi. Per partecipare potete scrivere qui. Il servizio è gratuito.
Matteo Bernasconi si è spento il 12 maggio in seguito ad una brutta caduta durante una salita in montagna, travolto da una valanga in Valtellina. Aveva 38 anni.
«Chissà quante volte rivedrò la tua faccia disegnata sulle montagne che più amavi, su quelle montagne siamo cresciuti insieme ed i tuoi sogni sono sempre stati anche i miei, amico mio. Se penso a quante ne abbiamo passate assieme, tutto questo mi sembra ancora più insensato, la rabbia e il vuoto dei ricordi si fanno ancora più grandi»: a ricordarlo è il compagno di scalate, l’alpinista Matteo Della Bordella.
Guida alpina dal 2009, Bernasconi era originario di Como ma risiedeva da qualche anno a Busto Arsizio. Era conosciuto nell’ambiente alpino come “Il Berna” ed era socio del club “Ragni della Grignetta”, della cui rinascita, insieme a Della Bordella, è stato il promotore. Amante delle montagne, nel 2010 ha partecipato con Della Bordella ai primi tentativi dell’ascesa alla Torre Egger completata poi dal varesino con Luca Schiera; nel 2017 ha conquistato la Est del Torre Murallon con Della Bordella e con l’altro varesino David Bacci mentre quest’anno era salito sull’Aguja Standhardt.
Determinato, forte e rispettoso della natura, la sicurezza per lui era la cosa più importante. Era tra i più prudenti delle guide alpine: «Ricordo la prima volta che andammo in Patagonia insieme, la prima volta sotto la Torre Egger me la feci sotto, ero impacciato come un pulcino, persi addirittura una delle tue picozze nella crepaccia terminale e tu non ti arrabbiasti ma cercasti di tranquillizzarmi, eri la mia sicurezza, eri tutto. Eravamo solo io e te e non so nemmeno cosa ti avesse spinto a scegliere me come compagno, ma da lì è nato tutto. La tua determinazione era forte quanto la mia, ma la esprimevi con la maturità dei grandi. Grazie per questi anni di amicizia vera», conclude il compagno Della Bordella, che d’ora in poi scalerà anche per il suo amico Matteo.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Felice su Vita, carriera e famiglia: Rocco Siffredi si racconta sul palco di Varese fra sorrisi e lacrime
Alessandra Toni su Max Felicitas a Gallarate incatenato fuori dall'Isis Ponti: “Libertà, libertà"
Felice su Gli studenti dell'istituto Ponti di Gallarate determinati a incontrare Max Felicitas anche fuori dalla scuola
rosa su Max Felicitas a Gallarate incatenato fuori dall'Isis Ponti: “Libertà, libertà"
Felice su La guerra in Ucraina e la sfida dell'occidente: servono disciplina, determinazione e pragmatismo
lenny54 su La guerra in Ucraina e la sfida dell'occidente: servono disciplina, determinazione e pragmatismo
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.