Svizzera, i dipendenti federali dovranno viaggiare in treno
Il Consiglio Federale svizzero ha approvato un piano che impone ai collaboratori dell’Amministrazione di utilizzare il treno al posto dell’aereo per ridurre le emissioni

Un piccolo passo, tra il simbolico e il concreto, per rendere la Federazione svizzera più sostenibile. Si chiama “Piano d’azione per i viaggi in aereo” ed è la disposizione – in vigore dal 1 luglio 2020 – che imporrà ai collaboratori dell’Amministrazione federale Svizzera di utilizzare il treno per i viaggi di servizio.
È una parte del “Pacchetto clima per l’Amministrazione federale”, il piano d’azione approvato dal Consiglio il 13 dicembre 2019 per ridurre le emissioni di cO2 derivanti dai viaggi in aereo. Il Dipartimento delle finanze (DFF) attua le disposizioni del Consiglio federale nel diritto di personale federale.
Le emissioni di cO2 emesse dai collaboratori federali dovranno ridursi almeno del 30% entro il 2030. A partire dal 1 luglio 2020, i dipendenti dovranno obbligatoriamente scegliere il treno per i viaggi di servizio inferiori a sei ore; se la durata dovesse essere superiore, si dovrà comunque optare per il treno se il viaggio in aereo sarà più lungo. L’Ufficio federale del personale ha pubblicato una tabella che riporta la durata determinante del viaggio sia in treno sia in aereo da Berna verso le maggiori destinazioni europee. I valori sono indicativi: si considera la durata effettiva del viaggio dal luogo di partenza alla meta.
La disposizione entrerà in vigore pochi giorni dopo il ripristino del servizio Tilo, i treni che collegano Malpensa con il Canton Ticino e il resto della Confederazione elvetica. Da lunedì 15 giugno – lo stesso giorno in cui Berna riaprirà le frontiere – TILO riprenderà in larga misura l’esercizio normale ante coronavirus. E in un periodo in cui il dibattito sulla mobilità sostenibile, sulla demobilità e sull’urbanismo tattico sono tornati fortemente in auge, anche in Svizzera.
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