Un libro con mascherina incorporata per esorcizzare la nuova Peste
Una antologia che vede otto artisti profondamente diversi, tra cui la varesina Linda Terziroli. E, con il libro anche il feticcio di questo tempo di Covid 19
Un libro con otto racconti e una mascherina per esorcizzare il tempo della nuova peste: è il progetto che ha pubblicato la casa editrice De Piante, per riprendere gli spazi di riflessione della letteratura utilizzando anche uno dei principali feticci del Covid19: la mascherina.
Dal grande regista teatrale alla promessa della letteratura italiana, dal poeta “laureato” al giornalista titolato: nel tempo ‘sospeso’ che ha sottratto parte della nostra libertà, il libro vuole portare chi lo legge in altri mondi, a costruirne uno nuovo: otto racconti, otto stili diversi, otto personalità da usare come come antidoto al tempo presente.
OTTO ARTISTI, UNA VARESINA
Tra loro artisti di diversa estrazione e sensibilità, tra cui spicca non solo il ben noto Gabriele Lavia, ma anche una scrittrice varesina, Linda Terziroli. Gli altri autori sono Davide Brullo, Clery Celeste, Michele Ciacciofera, Giuseppe Conte, Angelo Crespi,Nicolò Locatelli.
«La Scienza ha fatto il suo per vincere il morbo, la Politica per mettere ordine nell’indisciplina degli uomini – racconta la nota che accompagna il libro – La Letteratura, che resta sempre nelle seconde file, ci ha dato le parole per rievocare il passato, oggi, e per ricordare, domani. Questi racconti-testimonianza di otto scrittori, storie al di là degli spazi e del tempo, dalla Siracusa greca dell’VIII secolo a.C. alla Parigi del 7946 prossimo venturo, sono un possibile lascito. Da conservare insieme con l’oggetto feticcio dei tempi bui. Che ci copre le bocche ma che non ferma la Parola».
Perchè la mascherina c’è davvero, allegata alla plaquette da collezione: «Abbiamo risposto alla crisi dando il nostro contributo alla lettura, agli artisti: questo libro ‘con la mascherina’, in fondo, è un atto d’amore – spiega l’editore – E una riflessione sul sistema dell’editoria italiana. Forse la fine della dittatura del dilettante ci spingerà a ricercare competenze verificate. Si dovrà rimettere al centro la figura del libraio che è e sarà il vero consulente del cliente. La libreria non sarà più un ‘non luogo’ come i moderni centri commerciali, ma uno spazio confortevole di condivisione e confronto»
“AUT LIBERI AUT LIBRI”: IL SIGNIFICATO DEL TITOLO
“Aut liberi aut libri” è una celebre frase che Nietzsche riporta nel Crepuscolo degli Dei, per indicare l’inesorabile separazione tra la vita fisica e quella intellettuale: ribaltando Nietzsche, esagerando le etimologie, con l’antologia Aut libri aut liberi «Affermiamo che nell’era del virus i libri ci rendono liberi, che il libro è un aut aut all’uomo e al suo tempo, che la libertà è una questione di stile, che nel frastuono dell’opinabile il poeta getta l’ascia del verbo nel futuro, lo fonda».
ARTE VARESINA ANCHE NELLA COPERTINA DEL LIBRO
Oltre al contributo della varesina Linda Terziroli, anche la copertina d’artista è frutto della creatività varesina: è infatti di Lara Martinato, nata a Busto Arsizio.
Martinato dopo il Liceo Artistico ha studiato arte e restauro presso Palazzo Spinelli a Firenze, e si è diplomata a Parigi all’Université Catholique. A Roma ha lavorato come pittrice di scenografie teatrali e cinematografiche, continuando l’attività di restauratrice per la Sovrintendenza per i Beni Culturali. Dopo un lungo soggiorno londinese, è tornata in Italia e continua la sua ricerca artistico-concettuale. Le sue opere si collocano in importanti collezioni pubbliche e private tra San Pietroburgo, Cape Town, Miami, Roma e Milano.
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