Un tavolo di coordinamento per il Campo dei Fiori: primo summit al salone Estense
Presenti i comuni di Barasso, Casciago e Luvinate, Arpa, ATS, Provincia di Varese, Parco Parco Campo dei Fiori, il gestore LeReti, prefettura ed Esercito Italiano.
Si è tenuto in Salone Estense nella mattinata di lunedì 29, come anticipato, il summit tra tutti gli enti interessati nell’inquinamento da idrocarburi al Campo dei Fiori che ha causato per diversi giorni la non potabilità dell’acqua nei comuni di Comerio e Barasso e in parte del comune di Varese.
Presenti all’”incontro al vertice” organizzato dal Comune di Varese c’erano i comuni di Barasso, Casciago e Luvinate e Arpa, ATS, Provincia di Varese, Parco Parco Campo dei Fiori, il gestore LeReti, prefettura ed Esercito Italiano.
«il tavolo Tecnico è andato molto bene – ha spiegato Dino de Simone, assessore all’ambiente del comune di Varese – Innanzitutto perchè ha messo intorno al tavolo tutti i soggetti che stanno lavorando alla questione, il che rende piu semplice il coordinamento delle attività».
Il tavolo ha innanzitutto chiarito cosa è stato fatto: quella che tecnicamente si chiama “messa in sicurezza d’emergenza” a cui Esercito Italiano, nel cui territorio militare era conservato il serbatoio che ha causato la perdita, ha provveduto, sotto il controllo di Arpa. Il serbatoio ammalorato è stato tolto, poi il terreno è stato richiuso in sicurezza, dopo aver eliminato la parte superficiale del terreno, che è stata mandata ad analizzare.
«Il luogo dello sversamento adesso è a posto – ha continuato De Simone, spiegando i risultati della mattinata – Ora bisogna lavorare su una faggeta, che è immediatamente sotto alla base militare. In questo punto parte del terreno è ancora imbevuto di idrocarburi. E su questa parte verrà fatto un sopralluogo a brevissimo, anche insieme ai rappresentanti del parco, per togliere i primi centimetri di terreno intrisi. Una cosa utile, e da fare al più presto, perchè se piovesse ancora in maniera importante, quell’inquinamento potrebbe, in una certa parte, tornare nelle falde».
Un momento del confrontoIntanto l’attività di verifica continua: «Il monitoraggio coordinato di questo sistema carsico è complesso – Prosegue l’assessore all’ambiente – In cima vanno monitorati i terreni, poi bisogna farlo nelle falde e nelle grotte, e qui viene in gioco il gruppo di speleologi del Cai, insieme ad Arpa. Poi c’è il monitoraggio delle acque poco prima e poco dopo l’acquedotto: e qui se ne occupano il gestore, LeReti, e Ats. Questo dà l’idea di quanto sia importante un buon coordinamento».
Una cosa ancora soltanto non si è decisa: «Se procedere a una bonifica dei terreni sotto cisterna oppure no. Non è ancora successo perchè questo dipenderà dai risultati della analisi del terreno, si vedrà quindi nei prossimi giorni».
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