Il villaggio abusivo di via XI Settembre ha i giorni contati, deve essere demolito
L'area è al centro di una vicenda urbanistica e giudiziaria. Pezzo dopo pezzo sono stati aggiunti elementi come container, strutture, tendoni, muretti che ora dovranno essere abbattuti
Il piccolo villaggio abusivo realizzato all’incrocio tra via XI Settembre e via per Fagnano deve essere abbattuto. Lo ha deciso con un’ordinanza il Comune di Busto Arsizio al termine di un iter iniziato l’anno scorso con il sequestro dell’area che comprende numerosi manufatti tra i quali due container metallici, una tettoia, un modulo abitativo da 20 metri quadri, altre due tettoie adiacenti, diverse strutture in legno e putrelle coperte con lamiera ondulata, muretti in calcestruzzo, pavimentazione in calcestruzzo. La vicenda di quest’area risale negli anni e, da quanto accertato dall’ufficio urbanistica, tutta l’area sarebbe stata edificata senza alcuna autorizzazione.
All’interno del terreno sono inoltre visibili diverse roulottes, un camion con cassone aperto, autovettura semidistrutta, rifiuti sparsi in prossimità dei container, contenitori di vernici, bombole del gas e contenitori in plastica, il tutto valutato dal referente dell’Ufficio Ecologia presente nel corso dell’accertamento. Dopo la conclusione degli accertamenti l’area è stata sottoposta a sequestro su disposizione della Procura della Repubblica Tribunale di Busto Arsizio.
Le opere contestate devono, dunque, essere considerate “interventi di nuova costruzione” in quanto «costituiscono inconfutabilmente nuovi organismi edilizi, caratterizzati da un proprio impatto volumetrico e ambientale e, dunque, idonei a determinare una trasformazione del territorio» – scrivono dall’ufficio urbanistica. Risulta, inoltre, che i manufatti sono stati edificati su aree identificate dal Vigente Piano del Governo del Territorio quale “Aree a servizi ricadenti all’interno dell’ambito di trasformazione 6 Busto Nord – aree sottoposte a perequazione/diritto volumetrico 0,05 mq” all’interno del quale non è consentita l’edificazione di nuovi manufatti tanto meno il deposito/stoccaggio di materiali.
Durante il sopralluogo effettuato ad agosto del 2019 dal Nucleo Operativo dei Carabinieri è stato accertato che all’interno dell’area in discorso veniva svolta un’attività di vendita di auto in assenza della comunicazione di avvio attività. La proprietà dell’area ha 90 giorni di tempo per dare seguito alla demolizione e ripristino dell’area. Se non verrà dato seguito da parte del privato, sarà il Comune ad intervenire caricando i costi di demolizione, ripristino e smaltimento, a carico del proprietario dell’area.
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