Addio palaghiaccio, un “grazie a tutti” dagli ultimi arrivati
Lo staff del "Madera Pub" che ha gestito il bar del PalAlbani nell'ultimo periodo ringrazia tutte le società e le persone che si sono alternate nella struttura sportiva di Varese
Gentile direttore
siamo gli ultimi arrivati al Palaghiaccio ma in poco tempo abbiamo imparato ad apprezzare tutte le persone che vi lavorano dentro: le società di hockey e di curling, di pattinaggio, la piscina con tutti i nuotatori ed i ragazzi del campo estivo, vedere con quanta passione e sacrificio si sono adoperate per mantenere viva questa struttura ci ha contagiato e spronato a far parte di questa realtà.
Abbiamo atteso con trepidazione, preoccupazione, speranza ma alla fine ci siamo dovuti arrendere tutti all’ineluttabilità dei fatti emersi nell’incontro con il sindaco Galimberti, al quale va il plauso di aver fatto tutto quanto in suo potere per risolvere la questione, ma ci siamo resi conto che ormai il PalaAlbani era al capolinea.
Èbper questo che vogliamo ringraziare la società “Killer Bees” che gestisce il Palaghiaccio di Varese, un ringraziamento al presidente Matteo Cesarini ed al suo staff, per l’impegno profuso nell’adoperarsi affinché la struttura ormai arrivata al capolinea della propria attività potesse riaprire i battenti dopo l’emergenza pandemia per l’ultima stagione prima che i lavori di ristrutturazione lo riconsegnasse nuovo di zecca.
Il loro continuo impegno con le società operanti all’interno della struttura da una parte ed il dialogo con l’amministrazione comunale dall’altra per trovare una soluzione, per trovare “la quadra” che avrebbe permesso l’ultima stagione del Palaghiaccio, le continue riunioni nel parco, le telefonate, i messaggi sul gruppo, gli aggiornamenti, le spese sostenute per riuscire a metterci quel cerotto che poteva medicare questa struttura che tanto ha dato alle persone che hanno vissuto la loro esistenza dentro quelle mura, che sono scese sul ghiaccio ed in acqua per allenarsi, per gareggiare, per battagliare contro gli avversari o contro loro stessi.
Alla fine sappiamo tutti come è andata, eravamo tutti presenti nella sala matrimoni del comune quando il sindaco Galimberti ha pronunciato quelle parole, non è stato come prendere un pugno in faccia, è stata una sensazione diversa, qualcosa che ti prende la bocca dello stomaco e che ti annebbia mentre sei pervaso dalla frustrazione: una sensazione d’impotenza, hai combattuto per una giusta causa e sei esausto sul campo di battaglia… sconfitto.
Citando un famoso film «…ogni maledetta domenica si vince o si perde, resta da vedere se si vince o si perde da uomini…» Tony D’Amato da Any Given Sunday. Grazie.
Lo staff del Madera Pub
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