Il chirurgo sospeso a Cittiglio chiede l’annullamento della decisione
Si è presentato davanti al giudice del lavoro per poter ritornare al suo posto, nelle more del processo sul merito del provvedimento disciplinare preso nei suoi confronti dalla Sette Laghi
Si è presentato davanti al giudice del lavoro per contestare la prime delle due sospensioni inflitte dalla direzione della Sette Laghi. Il primario degli ospedali di Cittiglio e di Varese è accusato di comportamento omofobo, atteggiamento che gli ha valso una sospensione per due mesi dall’attività, ma anche di frasi ingiuriose nei confronti della direzione, comportamento che gli ha portato una seconda sospensione per un mese.
Il chirurgo, uno degli uomini di punta della chirurgia ospedaliera e appartenente a Comunione e Liberazione, si è rivolto al giudice del Lavoro invocando l’annullamento del provvedimento di sospensione dal servizio e dalla retribuzione ex art 700 cpc in attesa della definizione del procedimento giudiziale sul merito del provvedimento emesso dall’azienda. La Sette Laghi si era mossa con un provvedimento disciplinare dopo la ricostruzione di una seduta operatoria avvenuta a Cittiglio il 25 marzo scorso e segnalata non per “negligenza o imperizia” quanto per “comportamento non più accettabile, in violazione delle comuni regole etiche, morali e deontologiche”.
Il medico, rappresentato dagli avvocati Brusa e Lanata, ha portato davanti al giudice del lavoro il provvedimento contro il comportamento omofono. L’azienda ha deciso di affidare all’avvocato Guida del Foro di Milano l’opposizione all’annullamento.
Anche per il secondo provvedimento disciplinare, il chirurgo ha scelto di ricorrere e di chiedere l’annullamento urgente. Una posizione che rende più acceso lo scontro all’interno dell’azienda ospedaliera. Oggi il Corriere della Sera intervista uno dei medici presenti in sala operatoria che ricostruisce la seduta finita sotto i riflettori e aggiunge anche altri dettagli relativi a episodi precedenti, che sarebbero indicativi di un atteggiamento chiuso del chirurgo verso il mondo omosessuale.
Sulla vicenda dell’ospedale di Cittiglio si sono espressi recentemente sia la Cgil sia il Movimento 5Stelle.
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quanto rumore per nulla, lasciatelo lavorare…..non si puo’ neanche piu’ fare una battuta, tutti abbiamo il diritto almeno di dire cio’ che si vuole anche se offensivo, …il paziente e’ vivo? bon basta!
No, mi spiace, ha sbagliato ed è giusto che paghi. Pretendere il rispetto e che non vengano fatte discriminazioni non è “tanto rumore per nulla” (e secondo ma 2 mesi di sospensione sono anche pochi). Le ricordo che la libertà di espressione e di parola non vuol dire che uno può andare in giro ad offendere e a denigrare le persone. Già non è accettabile in generale, ma lo è ancora meno se chi lo fa è quello che la vita te la dovrebbe salvare. E invece ha fatto un’operazione in uno stato deplorevole.