Dall’Italia al Brasile, la solidarietà del Rotary ai tempi del coronavirus
Grazie al Rotary Distretto 2042, che che comprende anche i Club delle province di Varese, Lecco e Como, 15 respiratori automatici sono stati consegnati a Fortaleza
La situazione in Brasile non migliora e il Covid-19 non cessa di mietere vittime. Il Paese sudamericano sta sfiorando i 2 milioni di contagi, mentre i decessi hanno raggiunto quota 74.133.
La condizione di emergenza in cui versa attualmente il Brasile non passa inosservata, dopo che l’Italia ha vissuto momenti drammatici a causa del coronavirus. Il Rotary Distretto 2042, che comprende i Club delle province di Bergamo, Monza Brianza, Sondrio, Varese, Lecco, Como e parte nord della provincia di Milano, ha già fatto molto per la Lombardia collaborando a stretto contatto con le strutture sanitarie e socio-sanitarie della Regione. «Ora è giunto il momento di andare di nuovo oltre i confini nazionali per fornire tutto l’aiuto possibile a chi versa in stato di necessità, uno dei principi cardine del Rotary».
All’inizio del mese di maggio, grazie all’iniziativa di Alberto Barzanò, presidente della Commissione di Azione internazionale, alla cooperazione di Michail Perackis e all’azione di collegamento fra Italia e Brasile coordinata da Gilberto Chiarelli, socio del Rotary Club SeDeCa e dalla governatrice Maria Vital da Rocha del Distretto 4490 di Fortaleza, il Distretto 2042 ha recuperato 15 respiratori automatici che sono stati donati al Comune di Fortaleza.
Dopo il lungo viaggio dalla Cina all’Italia, i dispositivi sono decollati e atterrati in Brasile. Dopo lo sdoganamento, che ha avuto luogo il 9 di luglio, i respiratori sono stati ritirati dalla Secretaria da Saùde del Comune di Fortaleza che si occuperà della distribuzione alle strutture sanitarie che ne hanno più bisogno.
«I respiratori automatici sono uno strumento fondamentale per combattere questa pandemia – commenta l’ex governatore del Distretto 2042, Giuseppe Navarini – Attualmente in Brasile, come lo è stato per noi qui in Italia, moltissimi pazienti affetti da Covid-19 soffrono di insufficienza respiratoria, motivo per cui questi macchinari sono la base necessaria per supportare concretamente le funzioni vitali. Sono le connessioni, l’utilizzo delle nuove tecnologie, le reti di amicizie e relazioni rotariane che ci hanno permesso e ci permettono tutt’ora di proseguire nella nostra opera di servizio e di poter fare la differenza non solo per il nostro territorio, ma ovunque nel mondo».
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