Don Riccardo annuncia: “Faremo una casa per accogliere chi ha bisogno, a nostre spese”
Le 10 parrocchie di Gallarate raccoglieranno in 3 anni “almeno 40mila euro, che saranno destinati a una casa per i senzatetto”
“Il Covid ci ha rinchiuso in casa, facendoci riscoprire la sua importanza. Ma dobbiamo aiutare chi una casa non ce l’ha”. Un segnale di speranza che arriva dalle parrocchie di Gallarate. Nel giorno in cui festeggia il suo patrono, San Cristoforo, nella tradizionale Messa Solenne del 25 luglio don Riccardo Festa annuncia la nuova promessa della Chiesa gallaratese: un voto, a Madonna in Campagna, per impegnarsi a raccogliere i soldi per realizzare una dimora per i senzatetto.
Sabato 12 settembre le dieci parrocchie cittadine si recheranno presso il santuario della Madonna in Campagna per fare il voto.
Un’iniziativa lodevole, accolta con entusiasmo anche dal sindaco Andrea Cassani che ha ringraziato don Riccardo e tutta la comunità cristiana di Gallarate “per quanto stanno facendo e vorranno fare per i più bisognosi”.
Il Vangelo ricorda che “l’ultimo” è figura di Cristo, e dunque “faremo una casa per ospitalità di emergenza” ha detto don Riccardo. “Non grande perché sia una casa e non un dormitorio e perché possa accogliere anche chi è più fragile e sarebbe a disagio in ambienti troppo frequentati. La finanzieremo con le nostre offerte. Ricorreremo per gli adeguamenti degli immobili al contributo di un donatore che nel testamento ha lasciato dei beni alla sua parrocchia con particolare attenzione alla Caritas”.
La notizia è stata riportata in prima pagina da Avvenire, noto quotidiano cattolico, come un atto che “si colloca nella tradizione del sorgere della carità, quella che costruì i primi ospedali e asili per poveri nel Medioeco. La casa per i clochard – scrive Marina Corradi – è il segno di qualcosa di buono che questo buio inverno ci ha lasciato”.
Tre anni per raccogliere i fondi
“Noi – spiega don Riccardo – ci impegneremo a trovare per tre anni il necessario per per le presenze educative che facciano della casa un luogo sicuro e ordinato. Se altri contributi da enti esterni alle parrocchie arrivassero li utilizzeremmo per proseguire il progetto più a lungo o per integrarlo con altre proposte. Ma almeno tre anni i costi li copriremo noi: su questo ci impegneremo. Raccoglieremo ogni anno per tre anni almeno 40.000 euro in donazioni da 1.000 euro: quanto il credito di imposta di 80 euro al mese che abbiamo in busta paga. Un gruppo quattro amici possono offrire 20 euro al mese ciascuno; l’associazione sportiva, il gruppo del coro, il gruppo catechisti, i preti, i clienti di un negozio o di un bar, tutti. Poi quelli che servono oltre i 40.000 euro li raccoglieremo in altre forme: per la carità quaresimale o facendo una lotteria o un pranzo solidale o promuovendo donazioni occasionali”.
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