Fabi: “La preoccupazione dei dipendenti di Ubi Banca è giustificata”
Secondo Alessandro Frontini, segretario provinciale di Fabi, c'è la possibilità che per l'occupazione si usi lo schema degli ultimi accordi: "Due uscite per ogni nuova entrata"
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Il successo dell’offerta di pubblico scambio di Banca Intesa su Ubi Banca apre un ulteriore capitolo rispetto al destino dei dipendenti di Ubi sui vari territori. Nonostante le rassicurazioni date da Intesa, la Fabi di Varese, il principale sindacato dei bancari, mette le mani avanti. «A fronte di un eventuale piano esuberi – di Alessandro Frontini, segretario provinciale della Fabi – noi ci batteremo per la tutela dei posti di lavoro. Il sistema negli ultimi accordi ha utilizzato uno schema ricorrente: due uscite un’entrata. Aspettiamo la chiusura dell’offerta per capire cosa accadrà».
Il sindacato è dunque in attesa di verificare qual è il piano di Intesa rispetto all’occupazione. Ubi Banca ha in provincia di Varese una presenza capillare che si traduce in 72 filiali, 5 mini sportelli, 2 centri impresa e altrettante direzioni territoriali, per un totale di circa mille dipendenti.
«C’è anche una questione – continua Frontini – rispetto all’impianto normativo e il contratto di secondo livello. Dovremo mettere la testa nelle carte con qualche certezza in più rispetto a un mese fa. Abbiamo infatti un quadro normativo legato al contratto nazionale appena rinnovato che ci dà ulteriori strumenti per gestire situazioni di questo tipo. Capisco lo stato d’animo che in questo momento molti colleghi stanno attraversando, perché qualsiasi cambiamento comporta nelle persone una preoccupazione. Il nostro compito è trovare nelle trattative che verranno elementi di maggiore tranquillità».
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