Da Gorla Minore a Campegine per un piatto di pasta in nome della libertà

La sezione Anpi di Gorla Minore è andata in visita al Museo Cervi, in occasione del ricordo del 25 luglio 1943 e anche della pastasciutta antifascista

Generico 2018

Quasi 170 chilometri per un piatto di pasta. È quanto ha scelto di fare la sezione Anpi di Gorla Minore in occasione della giornata di ieri e della ricorrenza della Pastasciutta antifascista, con un viaggio che dalla Valle Olona li ha condotti in Emilia.
Era il 25 luglio del 1943, quando in Italia sembrava fosse caduto il fascismo e la famiglia Cervi, a Campegine, per festeggiare offrì un piatto di pasta ai compaesani. In realtà la guerra sarebbe finita dopo venti mesi con sanguinosa guerra civile che avrebbe cambiato per sempre il Paese.

In questi anni il Museo Cervi ha lavorato con impegno per ricordare quel gesto, riportando alla memoria una data importante della storia italiana. La condivisione di un piatto di pasta si è quindi trasformata nella celebrazione di quegli ideali di democrazia e libertà che unirono il Paese nella lotta contro la dittatura e il fascismo.

Questo il messaggio della sezione gorlese dell’Anpi con cui si spiega il perché della partecipazione del gruppo alla pastasciutta antifascista di Campegine: «La nostra presenza a Casa Cervi oggi, è un modo per preservare la memoria, perché il passato non diventi futuro o, peggio ancora, presente. La Pastasciutta è un piatto semplice, come lo erano i fratelli Cervi, che vollero spendersi però per qualcosa di grande: la libertà. Il 25 luglio è festa, per tutti, perché la libertà conquistata non è solo di una parte ma di tutti gli italiani. A noi spetta il compito di ricordare, di testimoniare, il coraggio di chi ha combattuto per la libertà di tutti».

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Pubblicato il 26 Luglio 2020
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