La pinna più antica viene dalla Valceresio e ha 240 milioni di anni
L'eccezionale reperto, che conserva pelle e cartilagini fossilizzate, è stato portato alla luce a Besano dal Museo di Storia Naturale di Milano e retrodata di 50 milioni di anni la comparsa della pinna dorsale nei rettili marini
Viene dalla provincia di Varese il più antico rettile dotato di pinna dorsale: è un ittiosauro vissuto 240 milioni di anni fa e ritrovato nel giacimento di Besano, nell’area del sito Unesco del Monte San Giorgio.
Il reperto, che conserva pelle e cartilagini fossilizzate, è stato portato alla luce al Museo di Storia Naturale di Milano e retrodata di 50 milioni di anni la comparsa della pinna dorsale nei rettili marini, come dimostra lo studio pubblicato con l’Università dell’Insubria sulla rivista Acta Palaeontologica Polonica.
Il fossile, lungo circa un metro, è un ittiosauro adulto appartenente alla specie Mixosaurus cornalianus. Vissuto prima dei dinosauri, aveva antenati terrestri simili a lucertole, da cui ereditò le quattro zampe trasformandole in pinne per nuotare.
«Nessuno però immaginava che, non troppo tempo dopo l’entrata in mare, avesse sviluppato anche una pinna dorsale, molto simile a quella degli squali e dei delfini – spiega all’Agenzia Ansa Cristiano Dal Sasso, paleontologo del Museo di Storia Naturale di Milano – La pinna triangolare serviva a prevenire beccheggio e rollio del corpo e dunque dava maggiore stabilità ed efficienza al nuoto».
Il reperto ritrovato a Besano ha caratteristiche uniche: «La fossilizzazione è davvero eccezionale – continua l’esperto – tanto che al microscopio elettronico si riescono a vedere in 3D le singole fibre di collagene che rinforzavano la pinna dorsale e quella caudale, e persino gli strati dermici ed epidermici: era un rettile ma aveva la pelle liscia, non squamosa».
«Questa scoperta anticipa la comparsa della pinna dorsale negli ittiosauri di quasi 50 milioni di anni e indica che questi rettili marini svilupparono adattamenti per nuotare in modo efficiente assai prima dell’inizio del Giurassico – aggiunge Silvio Renesto, professore di paleontologia all’Università dell’Insubria e primo autore dello studio».
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