L’ultimo saluto a Fabrizio
In tanti sabato si sono riuniti nella Chiesa di Biumo Inferiore a Varese per dare l'ultimo saluto a Fabrizio Chianelli, mancato improvvisamente all’età di 59 anni

In tanti sabato si sono riuniti nella Chiesa di Biumo Inferiore a Varese per dare l’ultimo saluto a Fabrizio Chianelli, mancato improvvisamente all’età di 59 anni.
“Cominciate con il fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete di fare l’impossibile” (San Francesco).
Questa frase scelta per il suo ricordo, ben esprime ciò che Fabrizio Chianelli, che tanto amava san Francesco, ha cercato di realizzare nella sua vita. Dopo l’incidente che da giovanissimo lo aveva reso tetraplegico, si era laureato in giurisprudenza con il massimo dei voti. Alla faccia delle fredde diagnosi di invalidità che valutano un soggetto con una patologia come la sua “invalido al 100% senza residua capacità lavorativa” aveva aperto uno studio legale tutto suo e aveva vissuto come una conquista il momento in cui il reddito del suo lavoro aveva superato la soglia massima per usufruire della pensione di invalidità.
Non pago dell’impegno professionale, che lo aveva visto concentrarsi soprattutto sul versante della mediazione familiare, si era attivamente impegnato nell’associazionismo diventando un punto di riferimento a livello provinciale. Aveva fondato l’Associazione Gruppo Aperto ed era stato cofondatore della Lisdha, La lega per l’ integrazione sociale e la difesa dei portatori di handicap. Da lì aveva continuato il suo impegno sociale per i diritti dei disabili, soprattutto all’interno della rivista Lisdha news e dell’Associazione Il Girasole di cui era presidente.
Ai funerali ieri si scorgevano volti rattristati e un po’ orfani di qualcuno che pur nella grande fatica della sua condizione, aveva fatto del suo fardello una risorsa e non mancava di incoraggiare, sostenere, e dare forza a chi gli stava vicino, come ricordato sia nell’omelia di don Ernesto Mandelli, che nelle testimonianze di amici e colleghi.
La sua intelligenza, umanità, ironia, gentilezza e accoglienza erano fonte di arricchimento sia per quanti gli sono stati più vicini in questi anni, che per i molti (colleghi, amici, conoscenti) che lo hanno incrociato anche solo per un attimo nel loro percorso.
Così un gruppo di amici ha deciso di ricordarlo ieri durante la celebrazione:
“Caro Fabri, a tutti noi manchi già. Ci mancherà il tuo sorriso, i tuoi occhi azzurri, la tua sensibilità, la tua intelligenza e la tua risata. Nonostante le difficoltà con cui dovevi fare i conti ogni giorno, hai fatto della tua vita un capolavoro. Ti sei impegnato nel lavoro e nella mediazione in cui tanto credevi. Ti sei impegnato nel volontariato disponibile a tenere conferenze per la Lega e ad impegnarti nel giornale Lisdha News. Quello che a chi non ti conosceva poteva sembrare mancanza era in realtà una forza. Forza con cui hai sostenuto tanti sia clienti che famigliari e soprattutto noi amici. Quando si veniva via da te si era più sereni e lieti di quando si era arrivati. Ricchi della saggezza e pace che infondevi. Ora noi tutti piangiamo la tua perdita, ma vogliamo dirti che ti siamo grati per come hai condiviso con noi un pezzo di strada. Non abbandonarci ora che tu sei nella pace e vedi la luce.”
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