Massimo Poliseno:”Abbiamo ricordato mia mamma nonostante l’indecisione a causa del Coronavirus”

La riflessione di Massimo Poliseno il giorno dopo la commemorazione della madre, Laura Prati, che si tiene davanti al Municipio di Cardano al Campo il 22 luglio di ogni anno

Generico 2018

«Siamo stati indecisi fino all’ultimo se organizzare come ogni luglio quel momento di aggregazione sulla scalinata del Comune che ormai da sette anni è diventato un appuntamento fisso con il ricordo». Sono le parole di Massimo Poliseno, figlio Laura Prati, il giorno dopo la settima commemorazione davanti al Municipio di Cardano al Campo, tenutasi con tutte le preoccupazioni dettate dal Coronavirus.

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Laura Prati, il 22 luglio di sette anni dopo 4 di 12

«In tanti però – continua – non hanno mancato di dirci che sarebbe stato comunque importante continuare con questa “tradizione”; e allora li abbiamo ascoltati e su quelle scalinate ci siamo andati anche ieri sera, nonostante la situazione di emergenza sanitaria renda tutto necessariamente più complicato, nonostante un cielo che non prometteva bene, nonostante tutto».

Sette anni dopo “quella notte”: Laura Prati ricordata davanti al Municipio

Quindi, nonostante le restrizioni e il distanziamento sociale previsti per contrastare il contagio di Covid-19, i carraresi si sono trovati davanti al palazzo comunale per onorare e ricordare la loro sindaca, come il 22 luglio di sette anni fa: «Su quella scalinata ci siamo andati per ricordare a mia mamma che non l’abbiamo dimenticata, che le sue idee sono ancora vive e che siamo in tanti ad averle fatte nostre. Su quella scalinata ci siamo andati per ricordare a chi ce l’ha portata via che la violenza e le armi sono in grado di uccidere donne e uomini, ma non le loro idee che, anzi, continueranno a camminare con maggior forza e risonanza sulle gambe di altre donne e uomini. Su quella scalinata ci siamo andati affinché la nostra presenza e il nostro rievocare quanto accaduto sette anni fa possa essere da monito affinché a nessun altro venga minimamente in mente che la manifestazione di pensiero possa legittimamente assumere le vesti della violenza (verbale e fisica) e dell’assassinio a sangue freddo. Su quella scalinata ci siamo andati nonostante siano passati sette anni e ci sarà sicuramente chi inizierà a pensare che dopo così tanto tempo si può anche farla finita con queste cose. Ma su quella scalinata noi ci siamo andati anche e proprio perché c’è chi inizierà a pensare queste cose e sempre per loro ci torneremo l’anno prossimo, quello dopo ancora e così per gli anni a venire».

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Pubblicato il 23 Luglio 2020
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