Palombella (Uilm): “La ripresa dipende dalla nostra fiducia”

I metalmeccanici della Uil hanno tenuto il primo direttivo sindacale fisico al Palace Hotel di Varese. "La ripresa potrà avvenire solo se gli italiani recuperano la fiducia persa"

Direttivo Uilm

È una sensazione strana assistere dopo tanto tempo a un direttivo sindacale fisico. Una sensazione che hanno provato in molti al Palace Hotel dove si è tenuto quello dei metalmeccanici della Uilm. Un appuntamento molto atteso per la presenza del segretario nazionale Rocco Palombella, uno che qui a Varese si vede spesso e non solo quando ci sono vertenze importanti.

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Il direttivo “fisico” della Uilm 4 di 15

Distanziati socialmente ma con la possibilità di guardarsi in faccia e negli occhi in un momento cruciale per il Paese, i delegati della Uilm hanno discusso della ripartenza dopo l’emergenza.

«Rivederci fisicamente per noi era molto importante – ha detto Fabio Dell’Angelo   segretario Uilm Alta Lombardia -. Questo è un momento particolare perché il virus non è stato sconfitto e al tempo stesso c’è l’esigenza di capire come sarà la ripresa. Avere una prospettiva per il futuro è fondamentale, soprattutto per un sistema economico come il nostro dove il manifatturiero è predominante. Garantire sostegni e sussidi è necessario, ma in questo momento abbiamo bisogno di progettualità. Quindi vogliamo parlare anche di rilancio, di un progetto di lungo periodo che guardi al futuro, svincolato dalle scadenze elettorali».

Quella vissuta dai sindacalisti al Palace è stata una mattinata di lavori molto intensa, a partire dall’intervento del segretario provinciale della Uil, Antonio Massafra, che ha toccato alcuni temi critici dove non c’è un allineamento di pensiero all’interno dell’organizzazione. In particolare il rapporto dell’Italia con l’Unione Europea e tutte le polemiche sulle risorse stanziate da Bruxelles che «andranno spese con responsabilità»
Massafra ha colto anche l’occasione per rispondere alle dichiarazioni di Roberto Grassi, presidente degli industriali varesini, che il giorno prima in una nota stampa aveva sottolineato la necessità di dare continuità al confronto con le organizzazioni sindacali per integrare il Patto per la fabbrica. «Molti degli obiettivi elencati da Univa: dallo sblocco dei cantieri alla realizzazione di infrastrutture strategiche, dal taglio del cuneo fiscale al potenziamento del piano Industria 4.0 – ha detto il segretario provinciale della Uil – sono obiettivi che noi sosteniamo da sempre».

Tra i delegati della Uilm c’è una grande consapevolezza della delicatezza del momento. «Ci vuole anche un po’ di follia nell’accettare la sfida della ripartenza, ma noi siamo pronti» ha sottolineato Otello Amabile. In effetti la pandemia ha aperto una sorta di trincea dell’incertezza oltre la quale è difficile intravedere un orizzonte soprattutto in un sistema economico tenuto in piedi da una miriade di micro, piccole e medie imprese.
È la tenuta del sistema che preoccupa maggiormente i metalmeccanici della Uil perché «l’uscita dal guado è ancora lontana». Angelo Re alza il tiro ed elenca due ulteriori sfide per il sindacato: il ritorno del primato della rappresentanza sindacale sui servizi («il servizio non fidelizza») e la riforma degli ammortizzatori sociali che durante l’emergenza sanitaria hanno prestato il fianco a molte critiche, il più delle volte fondate.

I sentimenti che in questo periodo tengono in ostaggio gli italiani, e non solo loro, sono  l’incertezza sul futuro e la sfiducia sul presente. L’intervento di Rocco Palombella e stato quasi da psicanalista: «C’è un sentimento esterno che si risolve in una battuta, tolgo la mascherina, e poi ce n’è uno interno, profondo che non sappiamo se riusciremo a superare: la paura supportata dai fatti, la più difficile da vincere».

Secondo il segretario nazionale della Uilm, «la paura genera incertezza, sfiducia e immobilismo. E se la prospettiva è incerta il paese continua a rimanere fermo». È nel recupero di quella prospettiva che è dunque racchiuso il destino dell’Italia e «per quanti soldi vengano stanziati, non basteranno mai per farla recuperare a un popolo intero».
Non è una visione pessimistica quella di Palombella perché una via d’uscita per il Paese il segretario nazionale della Uilm la indica con chiarezza: avere un progetto di ripartenza per il Paese che non guardi al brevissimo periodo per fini elettorali e ridare potere di acquisto ai lavoratori attraverso la contrattazione collettiva nazionale.«Il destino dell’Italia è legato al nostro – ha concluso Palombella -. La ripresa potrà avvenire solo se gli italiani recuperano la fiducia persa».

Michele Mancino
michele.mancino@varesenews.it

Il lettore merita rispetto. Ecco perché racconto i fatti usando un linguaggio democratico, non mi innamoro delle parole, studio tanto e chiedo scusa quando sbaglio.

Pubblicato il 22 Luglio 2020
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