“I primi risultati del vaccino di Oxford sono incoraggianti”
La rivista scientifica Lancet pubblicherà i risultati dello studio su un campione di oltre mille volontari. Il 90% ha sviluppato "una forte carica immunitaria". La soddisfazione del Ministro Speranza

La sperimentazione del vaccino contro il Covid19 sta dando risultati positivi. È quanto riporta la rivista britannica Lancet che pubblicherà uno studio sui risultati del vaccino in lavorazione Oxford.
È ancora la prima fase dei lavori, ma i risultati sono incoraggianti: nel 90% dei candidati è stata stimolata con una dose sola una «forte» reazione immunitaria. Con due dosi, la risposta immunitaria è risultata ulteriormente incisiva. Dai laboratori, dove si conducono le ricerche, arriva comunque l’invito alla cautela perchè occorrono altre fasi di verifica per la valutazione della formula di protezione dal contagio. Ma la strada è quella giusta.
Lo studio riporta i risultati della risposta immunitaria su un campione di 1.077 volontari. Nel 90% dei casi una dose del vaccino ha indotto alla produzione di anticorpi specifici sino al 56esimo giorno dello studio, così come di linfociti T, particolarmente efficaci nella lotta contro il Covid in quanto sono in grado di attaccare i patogeni e distruggerli. Nel gruppo di dieci candidati cui sono state somministrate due dosi del vaccino la risposta immunitaria è risultata particolarmente marcata.
Gli effetti collaterali evidenziati nel 70% dei volontari sono mal di testa, febbre e nausea ma i sintomi sono lievi e facilmente curabili.
Questo vaccino viene considerato quello in fase più avanzata in Europa. I test intanto proseguono e sarebbe avviata già la terza fase, con volontari in Gran Bretagna, in Brasile, in Sudafrica e negli Stati Uniti, paesi dove il virus è più attivo.
I risultati sono stati commentati con soddisfazione anche dal Ministro della Salute Roberto Speranza : « Serve ancora tempo e prudenza. Ma i primi riscontri scientifici sul vaccino dell’Università di Oxford, il cui vettore virale è fatto a Pomezia e che verrà infialato ad Anagni, sono incoraggianti. L’Italia, con Germania, Francia e Olanda, è nel gruppo di testa per questa sperimentazione. Continuiamo ad investire sulla ricerca scientifica come chiave per sconfiggere il virus».
Anche il primo ministro Boris Johnson si è detto cautamente ottimista ma ha aggiunto di non essere certo che il vaccino arrivi prima della fine dell’anno.
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