Scontro in consiglio comunale sull’arresto di Efrem, l’opposizione: “Sindaco silente”

Il fantasma dell'inchiesta della Dda di Milano ha aleggiato sul consiglio comunale di martedì sera fino allo scontro finale tra Brugnone (Italia Viva) e il sindaco Antonelli che poi stigmatizza le "frequentazioni di noti pregiudicati di Efrem"

consiglio comunale busto streaming

Il caso Efrem, più volte evocato durante tutto il consiglio comunale di ieri sera, alla fine è scoppiato nel finale con le scintille (una replica di Mensa dei Poveri) tra il sindaco Emanuele Antonelli e il consigliere di Italia Viva Massimo Brugnone. Il presidente del consiglio Valerio Mariani ha messo al voto la proposta di Brugnone di anticipare la discussione sulla sua interrogazione dal punto 16 al punto 13, ricevendo un secco no dalla maggioranza ma la tattica dilatoria non ha portato gli effetti sperati grazie ad un’attenta gestione del tempo da parte dello stesso presidente che a 25 minuti dalla mezzanotte è riuscito a far discutere il punto.

Brugnone affonda il colpo e chiede conto al sindaco del silenzio che lo ha avvolto, insieme alle forze di maggioranza, subito dopo la pubblicazione della notizia dell’arresto del consigliere Paolo Efrem, eletto nelle fila di Busto Grande che per prima espresse il nome del sindaco Antonelli per le elezioni del 2016, e il suo coinvolgimento in una vicenda di ‘ndrangheta.

Il consigliere, cresciuto nei movimenti antimafia di inizio 2000, ha citato stralci dell’ordinanza che riporta le parole del titolare dell’azienda Smr Ecologia, da anni in mano a diversi elementi vicini alla cosca di Cirò Marina dei Farao Marincola e che ha portato all’arresto, la scorsa settimana, del 38enne di origine eritrea ma nato e cresciuto ai Santi Apostoli. Proprio della stessa zona di Busto è Daniele Frustillo, origini calabresi e un’amicizia di lunga data con Efrem col quale lavorava nel campo dell’edilizia prima e dei rifiuti poi, già in carcere per traffico illecito di rifiuti in un’inchiesta della Guardia di Finanza partita proprio dalla Smr Ecologia del bustocco Matteo Molinari, oggi grande accusatore di Efrem.

Brugnone va ancora più in là ricordando il caso dell’arresto di Carmine Gorrasi, anch’egli citato nell’ordinanza come il consigliere che Efrem ha provato ad agganciare per riuscire a portare una parte dei rifiuti della Smr Ecologia all’inceneritore di Accam. Infine chiede al sindaco di dimettersi «per azzerare tutte le cariche a lui collegate e qualsiasi altro tentativo di infiltrazione delle organizzazioni criminali in ambito comunale, visto che non sappiamo fino a che punto si sono spinti. Serve una svolta verso la legalità».

Il sindaco, evidentemente infastidito dall’interrogazione di Brugnone, ha comunque risposto mettendo finalmente in chiaro un concetto: «Al di là degli effettivi reati contestati, che giudicherò solo quando saranno definiti da una sentenza a differenza di chi emette sentenze dopo 5 minuti, non posso tollerare chi frequenta certi personaggi (la famiglia Rispoli in primis) noti da anni come appartenenti alla ‘ndrangheta. Se avessi avuto anche il minimo sentore di un condizionamento dell’azione di governo della giunta che rappresento sarei stato il primo ad intervenire». Oltre agli interventi di Brugnone e Antonelli solo i 5 Stelle hanno provato a mantenere viva la discussione, sostanzialmente ribadendo la necessità di una presa d’atto da parte del sindaco e l’opportunità di dimettersi.

La vicenda, come detto, è stata evocata più volte durante la serata a partire dalla surroga dello stesso Efrem, sospeso dalla carica di sindaco per effetto del provvedimento della prefettura di Varese, sostituito in aula da Daniela Cerana. La stessa Cerana, come primo atto in consiglio comunale, ha scelto di cambiare la dicitura del gruppo ritornando al nome iniziale di Busto Grande e togliendo Lombardia Ideale. Subito dopo il voto delle delibere portate dalla maggioranza, infine, anche la consigliera del Pd Valentina Verga ha voluto stigmatizzare «il pesante silenzio calato su sindaco e maggioranza dopo i fatti di settimana scorsa che hanno portato all’arresto dell’esponente di una lista che fa parte a pieno titolo della maggioranza».

Durante la serata sono stati approvati i nuovi criteri per il calcolo della Tari, una nuova variazione di bilancio che accoglie i 700 mila euro dei dividendi di Agesp e che serviranno a tamponare le riduzioni sulla Tari, l’avvio dei progetti di utilità comunale per i percettori di Reddito di Cittadinanza. Asse tra Lega e 5 Stelle con i secondi che hanno integrato la proposta di Paola Reguzzoni che ha chiesto di impegnarli anche per la pulizia dei parchi e per la sanificazione delle aree gioco. La delibera è stata approvata con il benestare dell’assessore ai Servizi Sociali Osvaldo Attolini.

 

 

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 22 Luglio 2020
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