Tengono i servizi 0-6 anni, a rischio alcuni “tempo pieno” nelle primarie
Terminano il 30 luglio i sopralluoghi negli asili di Busto per decidere interventi edilizi urgenti in programma anche nelle scuole per riaprire a settembre
Domani, 30 luglio, ultimo sopralluogo negli asili comunali e oggi pomeriggio nuovo incontro con i presidi degli Istituti comprensivi della città “sperando, anche questa volta, che sia l’ultimo, quello risolutivo” afferma l’assessore ai servizi educativi di Busto Arsizio Gigi Farioli con riferimento al “tavolo di lavoro permanente” inaugurato alla fine del lock down. “In realtà stiamo facendo del nostro meglio con le linee guida in vigore oggi, pur sapendo che a settembre le indicazioni potrebbero cambiare. Ma vogliamo essere pronti”, aggiunge.
NIDI e INFANZIA 0-6 ANNI
I nidi in città riapriranno il primo settembre, la settimana dopo, il 7 settembre toccherà alle scuole dell’infanzia. “Stiamo concludendo proprio in questi giorni facendo ultimi sopralluoghi, per capire quali sono gli interventi sussidiari necessari per la riapertura delle scuole, che vogliamo garantire a tutti i bambini iscritti”, afferma Farioli citando anche il costante collegamento con le scuole materne convenzionate e in concessione “con cui da anni lavoriamo in un rapporto di equilibrio tra pubblico e privato che spero possa perdurare nonostante gli scossoni e le incognite di questo periodo”.
SCUOLE PRIMARIE E MEDIE 6-14 ANNI
L’avvicendamento di alcuni dirigenti negli Istituti comprensivi di Busto non ha facilitato il lavoro di coordinamento tra amministrazione comunale e scuole che deve arrivare in queste ore a una conclusione su come spendere al meglio le risorse per nuovi arredi e lavori edilizi.
“L’obiettivo è garantire il massimo tempo scuola possibile in presenza – afferma l’Assessore – sia per evitare disagi sulle famiglie, sia per i ragazzi perché la scuola a distanza non aiuta la crescita e la formazione stessa del fanciullo”. Per questo il Comune prevede di aumentare il supporto di educatori comunali offerto alle scuole, non solo sul sostegno ma anche nel tempo mensa “per liberare maggiore presenza degli insegnanti in didattica”, spiega.
Nonostante lo sforzo però “in alcune scuole primarie purtroppo il tempo pieno sarà messo in discussione“, afferma Farioli, che non esclude la contrazione dei servizi di pre e dopo scuola dovuti agli ingressi scaglionati “garantendo però la precedenza nei servizi alle famiglie che ne fanno richiesta per conciliare i tempi familiari con quelli lavorativi.
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