Vertice Ue, firmato l’accordo sul Recovery Fund
«Con 209 miliardi abbiamo la possibilità di far ripartire l'Italia con forza e cambiare volto al Paese. Ora dobbiamo correre», ha detto Giuseppe Conte in conferenza stampa alle 6.30 di oggi, martedì 21 luglio
«Abbiamo conseguito questo risultato tutelando la dignità del nostro Paese e l’autonomia delle istituzioni comunitarie», dice il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa al termine del faticosissimo Consiglio europeo che si è concluso alle prime ore dell’alba di questa mattina, martedì 21 luglio. Il piano straordinario da 750 miliardi per salvare i Paesi dal tracollo finanziario dopo il Covid, è stato firmato. Bruxelles reperirà il denaro attraverso gli Eurobond.
«Il governo italiano è forte – ha aggiunto Conte-: la verità è che l’approvazione di questo piano rafforza l’azione del governo italiano. Ora avremo una grande responsabilità: con 209 miliardi abbiamo la possibilità di far ripartire l’Italia con forza e cambiare volto al Paese. Ora dobbiamo correre».
Il presidente del Consiglio ha anche affrontato l’argomento Mes. «Il Recovery Fund è la priorità e spero possa contribuire a distrarre l’attenzione morbosa
attorno al Mes – ha detto-. Di Mes abbiamo discusso tanto e immagino continueremo a parlarne ma il Mes non è il nostro obiettivo».
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Al di là del bastano, non bastano, sono pochi, sono troppi ed una sostanziosa parte è con bassissimi interessi legati a bond triple A, mi domando solo cosa avrebbe ottenuto il centro-destra italiano sempre che qualcuno si fosse presentato una volta tanto nella sua vita nelle opportune sedi europee e non in spiagge o piazze a berciare la solita litania.
Il maggiore controllo sulla spesa è solo un bene per l’Italia….prima che qualche partito o qualche attività criminale faccia sparire pure questo prestito …magari partendo da 49 milioni di euro (ogni riferimento è puramente casuale).
Alla fine della fiera quando arrivano questi soldi, e in che modo?
L’Italia avrà diritto a 82 mld a fondo perso non rimborsati (praticamente più di due finanziare) ed altri 127 mld rimborsabili come prestito a tassi di interesse bassi ma soprattutto emessi come debito comune mediante la emissione di non proprio “eurobond” ma quasi, titoli triple A (per la prima volta esisterà un debito comune europeo, ovvero un debito “garantito” da ciascuno degli Stati membri, sebbene poi le risorse vengano distribuite in base alle necessità createsi con il coronavirus).
Il Fondo distribuirà le risorse tra il 2021 e il 2023 e resterà in vita fino al 2026. Due i criteri per la ripartizione: per il primo periodo ci si baserà sul livello di disoccupazione nel 2015-2019, per il 2023 invece il riferimento sarà la perdita di Pil reale nel 2020-2021. Il 70% degli aiuti dovrà essere impiegato nel 2021 e 2022. Il restante 30% invece nel 2023.
I rimborsi sulla parte di prestito partiranno dal 2027.
Il prestito è condizionato alla reale capacità del paese di attuare riforme sistemiche soprattuto in ambito new deal e svolta “eco-sostenibile”.
Si pensa ad un primo anticipo di 6-10 mld per far fronte alle spese più urgenti soprattuto per i paesi più colpiti.
Secondo una clausola inserita nel testo di compromesso a Bruxelles, il governo potrà contabilizzare una parte delle spese sostenute a partire dallo scoppio della pandemia come spese del Recovery fund: in sostanza, sarebbe come se l’Italia anticipa alcune spese per poi venire rimborsata dall’UE.
In sede Europea si avrà tempo fino a fine anno per ratificare gli accordi presi in questi giorni.