Caja: “Scoraggiati dalle percentuali di Milano”. Scola brilla, Morse sorprende
Il coach biancorosso vede anche risvolti positivi nella sconfitta con Milano. Felice Ettore Messina. Pagelle: i play e le ali non riescono a incidere, bravi i due pivot
CAJA 1 – «Milano ha giocato con grande fisicità e aggressività difensiva. Noi a tratti siamo riusciti a fare le cose che ci eravamo prefissati, soprattutto coinvolgere Scola in attacco. Quando invece loro hanno fatto certi cambi difensivi non siamo riusciti a sfruttare il vantaggio. Nel primo tempo abbiamo fatto una buona difesa, ma ci siamo scoraggiati di fronte alle loro alte percentuali, frutto di grandissima circolazione di palla e tecnica individuale. In attacco abbiamo alternato cose buone alle troppe palle perse, soprattutto le 12 nel secondo tempo».
CAJA 2 – «Obiettivamente c’è un divario tra le due squadre, loro sono stati sempre molto attenti, noi abbiamo giocatori che hanno fatto buone cose e altri invece un po’ indietro di condizione, ma anche quando eravamo sotto la squadra ha sempre cercato di fare bene in difesa, di combattere a rimbalzo e di recuperare palla. Ci sono aspetti positivi da cui ripartire, specialmente sapendo che di squadre con questa fisicità e qualità ce ne sono poche».
MESSINA – «Un’altra buona partita contro una squadra come Varese che sa essere molto aggressiva. Abbiamo difeso con energia e intensità mentre in attacco abbiamo ancora una volta mosso bene la palla il che ci ha permesso di costruire buoni tiri e tirare con percentuali elevate. Direi che è stato un passo avanti importante. Adesso, torniamo in palestra e ci prepariamo per provare a migliorare ancora in vista della prossima partita».
P A G E L L E
MORSE 6,5 – La migliore sorpresa della serata. Ce lo aspettavamo più esplosivo, invece sa muoversi bene sotto i tabelloni per prendere posizione e guadagnare il rimbalzo. Movimenti con cui carica di falli i rivali prima di tradurre in punti (dalla lunetta) le belle giocate. Bene.
SCOLA 7 – Sbaglia un paio di appoggi nel primo quarto e capisce che quegli errori non sono contemplati nel suo repertorio. A quel punto sfodera il campionario vero, quello che lascia di stucco per due o tre volte addirittura Hines. Sembra dire ai compagni: “Perché giocate con paura?”. Stavolta lo seguono poco ma la lezione si è vista. MVP anche per i lettori della #direttaVN
DE NICOLAO 5 – Quando si dice “pagare lo scotto” si intende proprio questo. Denik regala palloni con alcuni passaggi che, al livello a cui ha giocato fino a ora, sarebbero stati giusti. Qui però tutti hanno mani rapide, occhi vigili, gambe esplosive e tanta esperienza.
JAKOVICS 5,5 – Rispetto agli altri ci mette qualche spruzzata della sua solita faccia tosta. Porta a casa pochino ma si toglie lo sfizio della doppia cifra. Comunque, partita complicata anche per lui.
RUZZIER 5 – Battezzato in avvio dalle scariche a segno di Delaney e Punter, non riesce mai a incidere per davvero. Qualche assist isolato, ma non riesce mai a inserire le marce alte.
ANDERSSON 5 – Si rifà nel finale con qualche buona difesa e una manciata di rimbalzi; per mezz’ora però si vede poco. Tabellino tutto sommato salvo, prestazione no. Ma era quello forse più a rischio in una partita del genere.
STRAUTINS 5 – Si presenta con un triplone, ma resterà l’unico “gol” per oltre mezz’ora. Il fisico c’è – è uno dei pochi che regge l’urto in chili e centimetri – ma la gioventù non lo aiuta. Resta defilato, la partita gli sfugge.
DE VICO 5 – Un minimo di garra in più del lettone, ma va in difficoltà quando si trova davanti gente come Shields che lo dribbla anche partendo da terra. Un paio di canestri per entrare nel tabellino.
FERRERO 5,5 – Costretto a festeggiare il compleanno in marcatura su gente ben più stazzata a partire dallo stesso Datome. Trova un paio di triple – una invece è sputata dal ferro – ma con quel divario di tonnellaggio quando si avventura in area viene sbatacchiato dai marcantoni in maglia rossa.
DOUGLAS 5 – Il fisico, l’occhio e le movenze ci sono, ora bisogna allenare gambe e polmoni. Lascia intravvedere che dalle sue parti c’è “tanto basket” che andrà sviscerato, affinato e messo nel calderone della Openjobmetis. Però servirà tempo: lo sapevamo e ne abbiamo avuto la conferma.
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