“Fateci riabbracciare i nostri anziani”

Una lettrice ci scrive: "Diverse associazioni di categoria hanno sollecitato più volte gli organi competenti e anche il Governo affinché agli ospiti delle RSA e alle loro famiglie sia restituito il diritto all'affettività, ma fino ad ora nessun passo avanti"

Generico 2018

Le visite sono consentite, ma solo attraverso un vetro e senza la possibilità di toccarsi. La soglia di attenzione nelle case di riposo è ancora alta e la ragione è ovvia: l’emergenza Covid-19 è tutt’altro che finita e la prima cosa da scongiurare è lo sviluppo di un focolaio in un luogo che accoglie persone fragili e a rischio. Ma è comprensibile che i parenti chiedano risposte, vogliano sapere se e quando sarà possibile tornare a riabbracciare i propri anziani. Il bisogno di contatto e di affetto è reciproco, come ben spiega nel suo intervento la nostra lettrice.


 

Buongiorno, ho appena letto l’articolo “Giustizia per le vittime del Covid”, il gruppo Fb con 60500 iscritti e mi fa piacere che diate spazio a chi vuole ricordare i propri cari, tuttavia io voglio tener viva l’attenzione sulla situazione attuale delle RSA lombarde e non.

Dopo il lockdown e la totale chiusura delle strutture per anziani, dal mese di giugno possiamo vedere i nostri cari solo tramite un vetro,  con la presenza di personale di assistenza, con regole rigidissime, non sono consentiti né abbracci, né carezze, né è possibile stringere la mano ai nostri congiunti e voi capirete bene che chi ha deficit cognitivi, causati da malattie neurologiche o altre patologie, desidera prevalentemente un contatto fisico.

Diverse Associazioni di categoria hanno sollecitato più volte gli organi competenti e anche il Governo affinché agli anziani delle RSA e alle loro famiglie sia restituito il diritto all’affettività, ma fino ad ora nessun passo avanti, sia le linee guida regionali che le indicazioni dei vari DPCM lasciano alle singole strutture la decisione sulle modalità di visita e di accesso ai parenti, scaricando sempre le responsabilità.

Ai giovani e non solo è stato concesso il diritto allo svago e divertimento estivo, in sicurezza, ma gli anziani sono stati ulteriormente penalizzati (niente contatti, neppure in sicurezza) e spesso non si parla  della loro situazione, né viene fornita  ai familiari una data precisa in cui sarà possibile accedere alle strutture che magari sono Covid free da mesi.

E’ assolutamente necessario un ulteriore passo avanti per restituire la serenità alle famiglie e ai loro cari.

Lettera firmata

“Giustizia per le vittime del Covid”, il gruppo Facebook con 60.500 iscritti

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 19 Agosto 2020
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