“Giustizia per le vittime del Covid”, il gruppo Facebook con 60.500 iscritti
Lo scopo non è denunciare medici o strutture sanitarie ma raccogliere storie e testimonianza. I racconti sono strazianti e allo stesso tempo carichi di affetto. Anche Varesenews ha aperto uno spazio per chi vuole ricordare i propri cari. Ecco come contattarci
Volti sorridenti e abbracci. Soprattutto abbracci, quelli che non si potranno più scambiare. Alcuni dei parenti delle vittime del Covid hanno pubblicato su un gruppo facebook nato in pieno lockdown le loro storie. Tutti chiedono verità e giustizia per i loro cari, morti soli, spesso senza cure tempestive. Il gruppo è cresciuto ed oggi ha raggiunto le 60.500 adesioni. (la foto è di Maurizio Borserini)
Ogni storia è una ferita aperta che difficilmente si rimarginerà: lutti mai elaborati che si portano dietro il dolore ma anche la rabbia di non sapere che cosa si sarebbe potuto fare per limitare la tragedia immensa che ha colpito migliaia di famiglie italiane.
Noi Denunceremo verità e giustizia per le vittime del Covid-19 è nato il 22 marzo 2020 come gruppo Facebook, dalle domande di Luca e suo figlio Stefano Fusco, alcuni giorni dopo la perdita rispettivamente del papà e del nonno, Antonio, risultato positivo al Covid-19 – spiegano i fondatori – .
“Siamo nati per far sì che, se qualcuno ha delle responsabilità, se qualcuno poteva agire e non l’ha fatto, se qualcuno ha anteposto chissà quale interesse alla vita di migliaia di persone, egli (o essi) paghi penalmente per le sue azioni e risponda delle sue negligenze. E per fare ciò, e farlo nelle sedi opportune, hanno deciso di costituire un Comitato no-profit con lo scopo di raccogliere ogni singola denuncia e renderla disponibile alla Magistratura in ogni fase dell’indagine e del processo che ne deriverà”.
Il 28 Aprile 2020, il gruppo è diventato ufficialmente “Comitato Noi Denunceremo – Verità e Giustizia per le vittime di Covid-19”.
C’è solo una regola ferrea nel gruppo: non si possono accusare o denunciare medici o personale sanitario, per il resto ogni testimonianza trova spazio in quella che è diventata una sorta di Spoon River del ventunesimo secolo.
Scrive Maria Grazia in un post: “In questa foto l’anno scorso festeggiavo i miei 30anni.. con il mio papà sempre al mio fianco.. non avrei mai e poi mai immaginato di perderlo così giovane.. avremmo dovuto vivere ancora tanti momenti e tante emozioni insieme.. mi è stato strappato così, senza rendermene conto.. era in ottima salute, sportivo, ben curato.. dopo che lo hanno intubato x 20 lunghi giorni di agonia e complicazioni se ne è andato.. non immagino nemmeno in che condizioni potesse essere.. ho pianto abbracciata alla sua bara.. non potevo stargli più vicina di così.. il mio cuore è dilaniato.. se solo avesse avuto le cure di oggi.. ma a marzo era ancora tutto cosi sbagliato.. e io soffro da morire la sua assenza.. ..voglio giustizia.. ti hanno portato via da me.. Ti voglio un bene dell’anima, x sempre papà”
Anche Varesenews ha aperto uno spazio dedicato alla “memoria”.
E’ un modo per rendere omaggio a chi se n’è andato in silenzio. Così abbiamo messo a disposizione un “memoriale” per raccontare chi oggi non è più tra noi, ma ha lasciato il segno nella vita di chi gli è stato accanto, lo ha incontrato, ha fatto con lui comunità.
Vogliamo condividere con la nostra comunità un tributo alla memoria, aperto a chi vorrà ricordare e commemorare. Fateci avere una breve biografia e una foto del vostro caro compilando il form, inviando una foto all’email servizi@varesenews.it oppure scrivendo al nostro numero Whatsapp 335 7876883.
Sarà un modo per rivedere i volti e i sorrisi di chi ci ha amato.
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