Linea Cadorna, “l’unione fa la forza“

Nuova sinergia fra le amministrazioni che vedono il patrimonio di storia e cultura locale come una ricchezza da valorizzare. “Unire gli sforzi". L'interesse da parte delle truppe alpine

Linea Cadorna fattore di crescita culturale

Un gioiello dietro l’angolo che ha bisogno di attenzioni e per questo ogni aiuto è ben accetto per far conoscere la Linea Cadorna che da anni è al centro di sforzi di numerose amministrazioni comunali attraversate dalla rete di fortificazioni difensive di inizio secolo scorso meglio note come “Frontiera Nord“.

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Per questo, agli amanti del territorio, dei luoghi e delle tradizioni farà sen’zaltro sapere che l’interesse per il tratto di linea fra Valcuvia e Valtravaglia ha mosso nientemeno che le truppe alpine.

Il maggiore degli alpini paracadutisti Carlo Martinelli presidente del Gruppo Storico “Militaria 1848-1945 ODV” di Torino e membro del centro studi ANA della sezione di Torino insieme a Laura Comandu’ esperti e amanti di storia, venendo a conoscenza dei recenti recuperi delle postazioni della Linea Cadorna di Brezzo di Bedero, vi hanno fatto visita nella giornata di sabato 8 agosto 2020

Accolti dal vice sindaco Giuliano Targa e dall’Assessore Dario Colombo insieme al gruppo alpini di Brezzo di Bedero della sezione di Luino guidato dal capogruppo Gianni Fioroli sono stati accompagnati in visita lungo le fortificazioni.

All’incontro ha partecipato anche il sindaco di Duno Marco Dolce, il sindaco di Mesenzana Alberto Rossi, e il consigliere di Porto Valtravaglia Mattia Tonella, avendo in comune ognuno sul proprio territorio postazioni della Linea Cadorna – Frontiera Nord.

Gli amministratori dei vari comuni hanno espresso il desiderio di unire gli sforzi per il recupero e la divulgazione della conoscenza della storia del territorio legato a questo periodo storico, abbandonato nel recente passato ma che oggi nutre un interesse crescente a livello turistico.

La giornata si è conclusa con visita al museo degli alpini di Castelveccana, ricco di reperti della prima e seconda guerra mondiale, accompagnati dal capogruppo di Castelveccana sezione di Luino l’alpino Sergio Fochi, il quale ha illustrato ai presenti la raccolta di oggetti frutto di anni di lavoro.

«I presenti si sono lasciati consapevoli della nascita di una nuova sinergia tra le amministrazioni locali allargata anche verso gli ospiti piemontesi», hanno commentato i partecipanti all’iniziativa.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 12 Agosto 2020
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