L’ultimo saluto di Comabbio a Silvia e Gianluca

Grande partecipazione ai funerali dei coniugi morti nella frana in Valmalenco. Il funerale si è svolto sul sagrato della chiesa di San Giacomo alla presenza di molti sindaci del territorio

La salita che conduce alla chiesa di San Giacomo apostolo non deve mai essere stata così faticosa per i cittadini di Comabbio. Il peso della tragedia di Silvia Brocca e Gianluca Pasqualone, i coniugi morti insieme alla piccola Alabama sotto la frana di Chiesa Valmalenco, era visibile nei volti stravolti e nelle lacrime delle tante persone presenti al funerale celebrato sul sagrato. Una comunità ferita profondamente che non ha voluto mancare a questo ultimo saluto, nonostante il caldo torrido e un cielo a dir poco ferragostano.
Una persona, colta da malore, è stata portata via dall’ambulanza. E come spesso accade di questi tempi preziosa è stata la collaborazione della protezione civile per garantire il rispetto delle norme anticovid.

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Le bare, affiancate l’una all’altra per quest’ultimo viaggio, coperte di fiori e di messaggi di amici e parenti. Su quella di Gianluca anche le sciarpe della Roma, la squadra del cuore.

A celebrare messa oltre a monsignor Giuseppe Vegezzi c’erano don Enrico Carulli e don Antonio Montorfano. Accanto all’altare una folta rappresentanza istituzionale a partire dal sindaco di Comabbio, Marina Paola Rovelli, affiancata da quelli dei paesi vicini, tra cui il primo cittadino di Cadrezzate con Osmate, Cristian Robustellini, quello di Travedona, Laura Bussolotti, di Varano Borghi, Maurizio Volpi, il vicesindaco di Mercallo, Tina Mancuso, e gli assessori Sara Tagina di Ternate e Stefania Gentile di Vergiate.

«Affidiamo Silvia e Gianluca all’amore del padre e il piccolo Leonardo, rimasto senza genitori, all’amore della Madonna» ha detto Monsignor Vegezzi. I ricordi dei due coniugi sono stati affidati alle parole di una compagna di classe di Silvia Brocca che a stento è riuscita a trattenere le lacrime e al sindaco di Comabbio a cui è stato affidato il messaggio della nipote delle due vittime. 
«Di fronte a questa tragedia non ci sono parole» ha detto Marina Paola Rovelli con la voce rotta dal dolore. Ma prima di chiudere il suo intervento ha letto la preghiera di Sant’Agostino: «La Morte non è niente. Sono solamente passato dall’altra parte: è come se fossi nascosto nella stanza accanto. Io sono sempre io e tu sei sempre tu… Asciuga e tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Agosto 2020
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