Riqualificazione della Casa delle culture: “Sarà l’asse ideale di Besnate”
La riqualificazione della Casa delle Culture muove i primi passi e "concorrerà alla cultura identitaria". Lo studio di fattibilità andrà in consiglio comunale a settembre
Il progetto centrale dell’amministrazione Corbo bis, la riqualificazione della Casa delle Culture di Besnate (in via Mylius), compie i suoi primi passi. Nell’edificio della Casa delle Culture convivono la biblioteca, il museo della Civiltà contadina, la Pro Loco, la sala civica e l’Auser.
«È stato presentato lo studio di fattibilità, che dal punto di vista della progettazione è già abbastanza avanti, insieme al plastico dello stabile, situato in sala giunta», spiega il sindaco, Giovanni Corbo. Il desiderio è rendere l’edificio, sia nella sua parte interna sia in quella esterna, «più bello e fruibile»: saranno modificate le soluzione architettoniche e «verrà creato un auditorium». «Mi pongo come obiettivo di rendere fruibile la nostra nuova Casa delle Culture fruibile da 0 a 130 anni»: sarà, nell’auspicio di Corbo e della sua amministrazione, un edificio di contaminazione sociale, culturale e anagrafica molto marcata.
«Il progetto è molto ambizioso e l’anno scorso è stato uno dei punti focali della campagna elettorale. La nostra proposta è piaciuta, visto il consenso che abbiamo ricevuto alle urne: i giovani besnatesi desiderano un luogo di aggregazione e dove poter studiare, senza dover allontanarsi troppo per andare al Maga di Gallarate o in altre aule studio o biblioteche dei comuni limitrofi».
Per ora lo studio di fattibilità è stato mostrato alla giunta; in consiglio comunale se ne discuterà il prossimo mese con una presentazione power point. Il vicesindaco Blumetti ha proposto di organizzare una serata aperta alla cittadinanza per esporre il tutto. Si tratta, comunque, di un progetto lungo e costoso, che verrà prossimamente avviato.
“UNA BIBLIOTECA NUOVA”
Al centro della riqualificazione c’è la biblioteca. «Il progetto coinvolge la biblioteca e una ristrutturazione esterna e urbanistica», spiega Giuseppe Blumetti, vicesindaco e assessore alla Cultura e al Bilancio: «Sarà una zona di passaggio che collega la parte di paese che sta dietro la biblioteca, dove si pratica sport».
Quale sarà l’impatto sulla biblioteca? «La biblioteca avrà un sicuro miglioramento. La novità principale è che si allargherà, andando a occupare anche il piano terra», risponde Blumetti, «ci sarà un cambiamento sia interno sia esterno per quanto riguarda la modernizzazione». La “lotta personale” del vicesindaco riguarderà le suggestive scritte sui muri tratte dalle citazioni di Franz Kafka e Roberto Roversi che accompagnano i visitatori e gli utenti fino alla porta della biblioteca: «Danno un quid alla biblioteca: mi ricordano le scritte al Mart di Rovereto. Io le trovo bellissime, è come se la struttura ti parlasse mentre ti guida fino al suo interno».
«Il progetto – continua Corbo – prevede una compartimentazione della biblioteca: ci saranno una zona rumore e consultazione una silenzio».
Sempre al suo interno verrà posto il museo della Società contadina, mirando a una sua rivalutazione: «Sarà posto all’interno della biblioteca, visibile dall’esterno grazie alle pareti di vetro», precisa il sindaco.
“UNA CULTURA IDENTITARIA”
Per Corbo, a lavori conclusi, la nuova Casa delle Culture in via Mylius «regalerà una fascinazione estetica importante, mantenendo, però, il suo aspetto esterno popolare». La struttura antica fa infatti parte della storia di Besnate: il secolo scorso era il dormitorio delle operaie della tessitura Vernocchi: «Ciò che hanno fatto quelle donne, ovvero abbandonare la società rurale, emancipandosi, è un bel segnale che vogliamo mantenere».
Se la facciata esterna non muterà, la fruizione interna degli spazi dovrà subire una modifica. Nella visione territoriale secondo Corbo l’edificio concorrerà ad aumentare la cultura identitaria dei cittadini: «A Besnate abbiamo una parte naturalistico-archeologica importante, la Lagozza e la Lagozzetta, una zona dedicata allo sport, la pista ciclopedonale e un centro storico vivo. La nuova Casa delle Culture sarebbe un ponte tra le varie zone della città, un asse ideale».
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