Tamponi negli aeroporti di Veneto e Lazio, ancora niente a Linate e Malpensa
Dall'assessore Gallera, per ora, solo rassicurazioni verbali mentre a Fiumicino, Verona e Venezia si effettuano già tamponi. Sea: "Pronti a dare spazi per Malpensa. Difficile a Linate"
Mentre nel resto d’Italia gli aeroporti sono riusciti ad organizzarsi in maniera rapida per effettuare i tamponi ai passeggeri che rientrano da Spagna, Croazia, Malta e Grecia, in Lombardia non si è ancora trovato il modo per dare il via ai controlli nei due aeroporti milanesi di Malpensa e Linate.
Nelle scorse ore si è assistito ad un rimpallo di responsabilità tra regione, ministero della Salute, autorità aeroportuali e gestori degli aeroporti su modalità e responsabilità nell’organizzazione di questi test, necessari proprio per evitare che il contagio si diffonda. La stessa Regione, nei giorni scorsi, si era premurata di comunicare che il 50% dei nuovi casi arrivava da turisti di rientro dalle vacanze all’estero.
«Stiamo lavorando in queste ore per poter effettuare i tamponi a chi rientra in aereo da Spagna, Grecia e Malta direttamente in prossimità o all’interno degli aeroporti di Linate e Malpensa» – aveva annunciato l’assessore alla Salute Giulio Gallera ieri sera (domenica) ma ad oggi non è arrivata nessuna nuova sul fronte organizzativo.
Da parte sua, Sea fa sapere che ha dato la massima disponibilità a tutti gli enti interessati per reperire gli spazi necessari ad effettuare questi test ma che non ha nessun potere operativo nella vicenda: «La decisione è del Ministero della Salute. Al momento gli enti stanno valutando gli spazi, soprattutto a Linate dove c’è più difficoltà a reperirne a causa di lavori in corso. A Malpensa potremmo mettere a disposizione di una sala o un’area» – fanno sapere. Intanto Fiumicino e altri scali come Verona e Venezia sono già partiti coi test.
«Stiamo lavorando in queste ore per poter effettuare i tamponi a chi rientra direttamente in prossimità o all’interno degli aeroporti di Linate e Malpensa» – ha detto l’assessore al Welfare della Regione Lombardia.
E poi aggiunge che il Ministero Salute ha competenza sulla sanità aeroportuale: «E’ in corso una interlocuzione con il Ministero della Salute – spiega l’assessore – che ha competenza sulla sanità aeroportuale attraverso l’USMAF (Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera), e con la società di gestione degli scali».
Il presidio in aeroporto semplifica procedure auto segnalazione e realizzazione test. «Un presidio a livello aeroportuale – prosegue – garantirebbe una notevole semplificazione nelle procedure di auto segnalazione e realizzazione dei test per i passeggeri in arrivo, in considerazione del fatto che i prossimi dieci giorni saranno caratterizzati da un notevole flusso di rientri». Gli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera – USMAF sono strutture direttamente dipendenti dal Ministero della Salute dislocate omogeneamente sul territorio nazionale. Esercitano attività di vigilanza transfrontaliera, non solo su viaggiatori e mezzi di trasporto, ma anche su merci destinate al consumo umano. In importazione da Paesi non appartenenti all’Unione Europea.
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