Alessandro Covi a un soffio dalla prima vittoria da professionista
Il giovane di Taino è arrivato secondo nel Giro dell'Appennino vinto dall'astro nascente britannico Hayter: "Ho fatto la miglior volata possibile, un risultato ottimo per il morale"
Ci è mancato poco, una manciata di metri, per la prima vittoria da professionista di Alessandro Covi, 21 anni da Taino, il talento più interessante in chiave futura del Varesotto che pedala.
Covi (foto Team UAE – Bettini) ha ottenuto oggi – sabato 19 settembre – il primo podio a livello “senior”, arrivando secondo al Giro dell’Appennino, antica classica che si corre tra Piemonte e Liguria con arrivo a Genova. Il ragazzo di Taino si è dovuto arrendere in volata al solo Ethan Hayter, astro nascente del ciclismo britannico in forza alla Ineos Grenadier mentre terzo ha concluso Robert Stannard, nome e passaporto australiani ma residenza a Gavirate e maglia della Mitchleton-Scott.
Hayter, cresciuto in pista dove ha raccolto molte medaglie, è a sua volta al primo successo da professionista e ha sfruttato la sua gamba veloce per regolare il gruppo giunto al traguardo molto numeroso, nonostante gli strappi e le salite precedenti. Covi, che sa ben destreggiarsi negli sprint a ranghi ridotti, ci ha ugualmente provato cogliendo un risultato prestigioso nel giorno in cui la sua squadra – il Team UAE Emirates – ha festeggiato l’incredibile vittoria di Tadej Pogacar nella cronometro decisiva del Tour de France. Che gli è valsa la maglia gialla e la vittoria virtuale (il Tour si conclude domenica a Parigi). E un altro compagno di Covi, Diego Ulissi, ha conquistato il Giro del Lussemburgo.
A proposito di UAE Emirates, nella prima fase del Giro dell’Appennino si è fatto notare anche l’altro varesino del team, Edward Ravasi, che si è inserito in un drappello di uomini abbastanza numeroso e capace di guadagnare un po’ di vantaggio sul gruppo principale. Con Ravasi c’era anche Vincenzo Nibali che ha gareggiato con la maglia dell’Italia per provare la gamba in vista del Mondiale di Imola.
«La gara è stata dura, nonostante ciò siamo arrivati alla volata finale in un gruppo di una quarantina di corridori. Riabushenko era rimasto attardato, così ho avuto il via libera dai tecnici del team per giocarmi le mie carte – ha spiegato Covi al traguardo –
Ho provato a fare la miglior volata possibile ed è arrivato questo secondo posto che va benissimo per il morale. Ringrazio la squadra, dalla quale sto ricevendo grande fiducia in questo periodo».
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