Alfieri (Pd): “Dissesto e ambiente, risorse per l’Alto Varesotto nel recovery fund”

Incontro del senatore con gli amministratori del Luinese. Frontalieri: “Udc e Lega Ticinese non tirino troppo la corda altrimenti non ci siederemo ai tavoli"

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Dopo il viaggio nel Luinese per verificare la situazione in seguito al terribile nubifragio di fine agosto che ha causato gravi danni e persino una vittima, il senatore del Partito Democratico Alessandro Alfieri è stato giovedì sera di nuovo in città per parlare di un tema importante e che riguarda il futuro degli enti locali.

Ma la lente di ingrandimento legata al reperimento delle risorse finanziarie non guarda solo Roma, ma stavolta anche Bruxelles perché il tema dell’incontro con gli amministratori locali avvenuto nella sede del Partito Democratico di via Manzoni riguarda le prospettive che possono esserci per i Comuni – anche del Verbano – dopo le linee guida per il Recovery Fund, approvate dal Governo, con particolare riferimento alla tutela dell’ambiente e la messa in sicurezza idrogeologica.

Ambiente e natura sono una preoccupazione costante dei territori dell’Alto Varesotto minacciati tuttavia da gravi situazioni legate alla fragilità dei versanti, più volte denunciate pubblicamente dagli amministratori pubblici.

Presenti all’incontro i sindaci Nora Sahnane, Corrado Moro, Marco Fazio e Fabio Passera, rispettivamente Curiglia con Monteviasco, Dumenza, Germignaga, Maccagno con Pino e Veddasca.

Tra i nodi del recovery plan, che sono 7 figurano due “cluster” che riguardano la protezione ambientale e la riduzione del dissesto idrogeologico.

«Le linee guida sono pronte e a fine settembre in aula presenteremo una risoluzione che verrà illustrata al Presidente Conte con le osservazioni”, ha spiegato Alfieri. Decisivo il fattore tempo: il recovery fund conta 209 mld di cui 82 a fondo perduto che equivalgono a 3 programmazioni comunitarie, cioè quanto riceve l’Italia soldi di sette anni, che andranno impegnati in tre anni e spesi in sei».

«Il mio obiettivo è quello di comunicare agli amministratori di questo macro progetto», ha continuato il senatore Alfieri: l’ambizione è di portare l’Alto Varesotto nel recovery plan. Luino, essendo il comune di riferimento e capofila deve svolgere un compito di primo piano, i comuni devono spendersi e mettersi all’altezza di questa sfida, che potrà per esempio giocarsi a livello di Comunità montana».

Il senatore ha rivolto poi un “In bocca al lupo” al candidato Enrico Bianchi e alla sua lista civica.

In ultimo è stato toccato il tema dei frontalieri: “Andremo avanti almeno fino alla fine dell’anno per sostenere lo smartworking dei frontalieri: non verranno penalizzati dal punto di vista fiscale”.

Alfieri ha parlato anche dell’atteggiamento della Lega dei Ticinesi e dell’Udc svizzero “che stanno discriminando i lavoratori italiani: ho parlato col ministro degli Esteri e ho presentato un’interrogazione immediata che mette in evidenza un intervento di massimo livello da parte del ministro degli Esteri. Bene ha fatto Pellicini: non permetteremo che vengano fatte ulteriori discriminazioni. Lo dico in maniera chiara: hanno più da perdere loro, gli svizzeri. E se tirano troppo la corda noi al tavolo non ci sederemo”.

I sindaci presenti sembrano aver colto l’opportunità dell’invito, così per Marco Fazio vice presidente di comunità montana, e Fabio Passera che ha sottolineato l’importanza che questi interventi possono giocare oltre che in ambito ambientale, anche sul piano occupazionale.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 17 Settembre 2020
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