Alluvione su Luvinate, Boriani: “C’è una montagna da mettere in sicurezza”
Durante il consiglio comunale il primo cittadino ha sottolineato l'importanza di interventi di messa in sicurezza del parco del Campo dei Fiori. "Non trasformiamo Luvinate nella Valtellina del Varesotto"
«Lo scenario è drammatico e continuerà per i prossimi anni. Occorre intervenire in modo straordinario e strutturale per la messa in sicurezza del Campo dei Fiori dopo gli incendi del 2017 e siamo certi che ancora una volta Regione Lombardia, tra Giunta e Consiglio Regionale, vorranno stare a fianco del nostro territorio. Il rischio, con il dovuto e massimo rispetto per gli avvenimenti tragici degli scorsi anni, è quello che accada anche qui ciò che nessuno vuole: trasformare Luvinate nella Valtellina del Varesotto». Così dichiara il Sindaco di Luvinate Alessandro Boriani, a margine del Consiglio comunale svoltosi lunedì sera.
«Al di là delle attività di pronto intervento e pulizia del paese che sono tutt’ora in corso e per cui ringrazio Utr Insubria, Provincia di Varese, Parco Campo dei Fiori, tutti i gruppi di Protezione Civile intervenuti e i molti volontari luvinatesi, dobbiamo pensare velocemente a come affrontare il rischio che grava su Luvinate e l’intero versante sud del Campo dei Fiori. Gli effetti degli incendi del 2017 moltiplicano in modo massivo le conseguenze delle bombe d’acqua, come accaduto giovedì 24 scorso quando è caduta su Luvinate un’acqua incredibile per proporzioni ed intensità e tutto si aggiunge ad una fragilità idrogeologica complessiva della montagna. I lavori effettuati grazie a Regione Lombardia sono stati fondamentali nel limitare situazioni potenzialmente più drammatiche e di questo tutti dobbiamo esserne consapevoli, ma alla luce degli avvenimenti di giovedì non sono più adatti nè purtroppo sufficienti. C’e’ una montagna da mettere in sicurezza, ancora più fragile e pericolosa».
Queste dunque le azioni ed i primi provvedimenti annunciati ieri sera in Consiglio Comunale: richiesta di dichiarazione di stato di emergenza a Regione Lombardia; audizione urgente alla Commissione Montagna Parchi e Protezione Civile del Consiglio Regionale lombardo; avvio di uno stato di preallerta e mobilitazione continua sulle vie interessate dall’alluvione ad ogni dichiarazione di allerta meteo arancione della Protezione Civile regionale; richiesta di conversione delle risorse ottenute dal Piano Marshall regionale, 100.000 euro, da progetti per sistemazione asfalto e marciapiedi ad attività di ulteriore messa in sicurezza.
«Queste sono solo le prime misure che presenteremo nelle prossime ore in modo formale alla Regione, agli Enti, uffici interessati e a tutti i rappresentanti politici del nostro territorio, attraverso lettere formali via PEC, delibere di giunta e ordinanze del Sindaco. Ma e’ evidente che questo non basterá. Il mio Comune è del tutto impotente per dimensioni, consistenza, disponibilità di personale e di risorse economiche nell’affrontare una situazione che è strutturale e che coinvolge un intero territorio, con aree e fenomeni che sono di competenza soprattutto sovracomunale, ma le cui fragilità ricadono tutte ed unicamente solo sul Torrente Tinella e dunque su Luvinate».
«Sono convinto che verrà compresa la gravità di questo appello, perché si faccia tutto il possibile per impedire il verificarsi di episodi ancora più drammatici. Con tutto il doveroso rispetto, non vorrei , nessuno di noi vorrebbe, mai che Luvinate possa diventare la Valtellina della provincia di Varese».
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