“La Luna sulle ali”: arriva la biografia di Giuseppe Zamberletti
La vita del fondatore della Protezione civile raccolta in un libro firmato da Gianni Spartà e Lorenzo Alessandrini. Si tratta di uno dei primi impegni di Palazzo Estense dopo la firma del protocollo di collaborazione con la Protezione civile

L’accordo tra Protezione Civile e Comune di Varese fu siglato il 12 luglio del 2019, giorno della inaugurazione del Centro per le emergenze nella “Dacia” di Villa Baragiola. Intitolato a Giuseppe Zamberletti e a Salvatore Furia, il luogo doveva essere lo spunto per l’inizio di una più stretta collaborazione tra i due enti sul fronte della ricerca e dello studio delle calamità naturali. Ma doveva diventare anche il punto d’incontro della memoria di due personaggi, entrambi varesini, cui l’intero Paese deve molto.
Per questo l’Amministrazione comunale annuncia la prossima pubblicazione di una biografia che racconta la vita e le opere di Zamberletti, padre riconosciuto della Protezione civile: nei mesi scorsi, con voto unanime, la Giunta di Palazzo Estense ha infatti firmato e approvato il protocollo di collaborazione con la Protezione civile, di cui il libro su Zamberletti è uno dei primi impegni.
Il volume, basato su testimonianze dettate negli ultimi mesi di vita dell’uomo politico, avrà un titolo simbolico: “La luna sulle ali”, indicato personalmente da Zamberletti.
Sarà curato da Lorenzo Alessandrini, funzionario della Protezione civile e custode delle ultime memorie dell’ex ministro, e dal giornalista Gianni Spartà, autore di numerose biografie tra le quali “Mister Ignis: Giovanni Borghi nell’Italia del miracolo” e “Pensieri positivi” dedicato a Salvatore Furia.
Le pagine racchiuderanno l’intensa attività parlamentare (sette legislature) di “Zorro”, i ricordi delle drammatiche esperienze di commissario straordinario nel Friuli, nell’Irpinia, nel Mare Giallo per salvare un migliaio di vietnamiti in fuga dalla “rieducazione” comunista e il racconto del travagliato parto della legge istitutiva della Protezione civile, che, grazie all’impegno dell’uomo politico, vide la luce nel 1992. Il libro è anche il ritratto di un’epoca.
«L’eredità più importante lasciata dall’onorevole Zamberletti è un sistema che non verrà mai meno, tanto è stato studiato e collaudato sul campo con genialità e coraggio», dice Angelo Borrelli, capo del Dipartimento della Protezione civile. «Potrà essere ritoccato, migliorato, non sarà mai scardinato. L’Unione Europea ha costruito il suo modello di Protezione civile a immagine e somiglianza di quello italiano».
Il sindaco Davide Galimberti coglie gli aspetti culturali e sociali dell’opera di Zamberletti: «Egli ha trasformato valori umani come la generosità, lo slancio civico, il senso di appartenenza a una comunità nazionale in un servizio pubblico permanente a difesa delle popolazioni colpite da calamità naturali. Zamberletti diceva: “Non bisogna fare presto, bisogna fare prima”. Ha coinvolto la comunità scientifica in affari che prima delle sue esperienze parevano di esclusiva competenza di altre forze e ha fatto dello spontaneismo dei volontari un esercito civile che, in caso di calamità, si muove autonomamente e sa cosa fare. Il libro vuole essere, insieme con altre iniziative, un segno di affetto e gratitudine per un varesino illustre».
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