“Prelevava” i soldi dai conti correnti postali, in manette funzionario di Comabbio
I fatti risalgono al 2014: l'uomo spostava il denaro dai libretti dei correntisti meno attenti. Preso a Gallarate doveva scontare 4 anni e 4 mesi di reclusione
Rintracciato ed arrestato dalla squadra investigativa di Gallarate il funzionario di Comabbio che faceva “magheggi” sui conti correnti postali dei suoi clienti.
L’arresto è avvenuto ieri, nel tardo pomeriggio quando personale della Squadra Investigativa del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Gallarate ha rintracciato un cinquantanovenne residente a Gallarate, condannato a 4 anni 4 mesi di reclusione per il reato di peculato, commesso in Comabbio dal giugno al settembre del 2014. L’arresto è avvenuto in ottemperanza di un provvedimento di esecuzione pena emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Varese.
L’arrestato era stato sottoposto ad indagine nel 2014 dalla Digos di Varese, alla quale era stata affidata l’inchiesta a seguito di una denuncia sporta dal titolare di conto corrente postale acceso presso la filiale di Comabbio, ove l’arrestato prestava servizio in qualità di funzionario, relativamente alla “sparizione” di 15.000 euro dal proprio conto.
Lo “zelante” funzionario aveva parlato di un disguido, un errore, prontamente ripianato nell’arco di una settimana. Ma questo non ha impedito al correntista – evidentemente insospettito dalla vicenda – di chiudere il conto e sporgere immediatamente denuncia.
Il lavoro di ricerca degli investigatori ha fornito all’Autorità Giudiziaria un solido e dettagliato impianto probatorio relativamente al sistema adottato dal funzionario: un continuo prelievo di somme dai conti di alcuni correntisti, seguite da ripianamenti ed ulteriori spostamenti a copertura dei correntisti più attenti e avvezzi alle verifiche telematiche dei propri soldi, mentre i prelievi in danno dei clienti meno attenti non venivano ripianati e finivano nelle tasche del condannato.
Al termine delle indagini gli ammanchi quantificati si aggirerebbero intorno ai 40 mila euro. Al termine degli atti di rito, per il condannato si sono aperte le porte della Casa Circondariale di Busto Arsizio.
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