Referendum in Ticino, meno frontalieri italiani oltre confine?
Il 27 settembre i cittadini svizzeri saranno chiamati ad esprimersi sulla proposta di riduzione dei permessi per i lavoratori stranieri
In caso di voto approvazione dell’iniziativa “per un’immigrazione moderata” cittadini italiani ed europei, potrebbero non poter più lavorare liberamente in Svizzera. Il 27 settembre la Svizzera non vota solo per la legge sulla caccia, sull’acquisto degli aerei da combattimento, sulle indennità di perdita di guadagno per chi presta servizio e in caso di maternità e sull’imposta federale diretta. Ma si voterà anche sulla riduzione dei permessi per i lavoratori stranieri. E nel mirino ci sono soprattutto i frontalieri italiani. Un tema che divide oltre confine come si vede dal fatto che soprattutto in Canton Ticino c’è chi chieda dei limiti ai lavoratori italiani che ogni giorno varcano la frontiere. La votazione popolare era prevista il 17 maggio, ma a causa della pandemia di Covid-19 è stata rinviata.
Una simile iniziativa era stata promossa già nel 2016. Si chiamava “Prima i Nostri” ed era stata promossa dalla destra Udc con il sostegno della Lega dei Ticinesi. Il voto ottenne il 58% di sì. Ora, i ticinesi sono tornati alla carica.
Il 27 settembre si voterà per il referendum sulla riduzione dei permessi di soggiorno per i lavoratori stranieri. La proposta è partita dagli schieramenti di destra, come la stessa Lega dei Ticinesi.
La vittoria del sì rischia di tagliar fuori migliaia di lavoratori. Il problema è che anche il settore terziario svizzero subirebbe un colpo poiché la linea di chiusura, sponsorizzata dalla destra svizzera, va a collidere con il tasso di disoccupazione del Ticino, che è poco sopra il 2%. Certo, denuncia un’inchiesta giornalistica della Televisione Svizzera Italiana, il rinnovo dei permessi per stranieri, soprattutto italiani, in Canton Ticino è diventato sempre più difficile.
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