Roberto Grassi (Univa): “Il Recovery Fund deve costruire l’Italia del 2030”

La congiuntura varesina: migliora mese su mese il ricorso alla Cassa Integrazione, ma rimane impietoso il confronto rispetto ad un anno fa: +721%. Export in calo del -15,6%

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Occhi e attese degli imprenditori varesini sono puntati sul Recovery Fund e sui 209 miliardi che l’Europa, tra risorse a fondo perduto e prestiti, metterà a disposizione del nostro Paese.
«Un’opportunità da non perdere per tracciare le traiettorie di sviluppo dei prossimi anni e per iniziare oggi a costruire l’Italia del 2030 e, perché no, con un po’ di ambizione del 2050». Così il presidente dell’Unione degli industriali della provincia di Varese, Roberto Grassi, riassume le aspettative delle imprese del territorio emerse durante l’ultimo incontro del consiglio generale dell’associazione datoriale che si è riunito, per la prima volta in presenza dopo il lockdown, alla Liuc -Università Cattaneo.
«Luogo per noi simbolo significativo e concreto della visione di Univa che da sempre è rivolta al futuro, allo sviluppo di nuove competenze e all’alta formazione dei nostri giovani. Quello che da sempre chiediamo alle istituzioni: uno sguardo di lungo periodo, noi lo applichiamo tutti i giorni. E la Liuc ne è la riprova costante».

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Riccardo Comerio presidente della Liuc

«Con grande piacere – commenta il presidente della Liuc – Università Cattaneo, Riccardo Comerio – abbiamo ospitato il primo atto della ripartenza fisica della nostra vita associativa dell’Unione industriali. È stata l’occasione per informare i componenti del Consiglio generale di Univa sulla ripresa delle lezioni e sulle misure adottate per il rientro in presenza, in sicurezza. La comunità universitaria, rappresentata dal Rettore Federico Visconti, ha apprezzato questa dimostrazione di vicinanza che conferma ancora oggi, dopo trent’anni dalla creazione, la lungimiranza dei tanti imprenditori del nostro territorio che hanno reso possibile questa università, il cui elemento distintivo rimane il forte e indelebile legame con le imprese».

LA SITUAZIONE CONGIUNTURALE
Nell’economia varesina vanno un po’ meglio, ma la situazione rimane critica. È vero, infatti, che le ore di cassa integrazione ordinaria sono in riduzione mese su mese (1,6 milioni a luglio, contro le 4,7 di maggio e le 3,4 di giugno), ma rimane impietoso il confronto su base annua. Tra Cassa ordinaria, straordinaria e in deroga nel periodo gennaio-luglio 2020 si è registrato un monte ore in aumento del 721% rispetto allo stesso periodo del 2019.
Rimane, poi, il dato dell’export che a Varese nel primo semestre è diminuito del -15,6% rispetto ad un anno fa. «Un trend in discesa – precisa Grassi – iniziato prima del Covid”.

IL RECOVERY FUND
Guardare al lungo periodo evitando la rincorsa del consenso con misure a pioggia di breve respiro, un leit motiv che Roberto Grassi ripete da mesi e che ha ribadito di fronte ai componenti di quello che si potrebbe definire il parlamentino dell’Unione Industriali, soffermatosi, dopo l’analisi dei dati economici, proprio sul tema del Recovery Fund. «Difficile essere in disaccordo con i capitoli inseriti dal Governo nelle prime linee guida, ma occorre sfoltire in fretta le schede progetto che andranno presentate entro l’inizio del prossimo anno. Serve da subito il coraggio di fare scelte strategiche, magari poco popolari, ma dalla concreta capacità di farci tornare a crescere nei prossimi anni».

L’Unione Industriali propone al piano italiano per il Recovery Fund un approccio in cinque punti, così riassunti dal presidente Grassi: «Il piano deve dare prima di tutto all’Italia uno sguardo di medio/lungo periodo, ci deve dire cosa vogliamo diventare da qui al 2030, quali sono i driver di sviluppo per i prossimi anni. Non deve essere interpretato come uno strumento anticiclico per uscire dalla crisi economica del Covid. Secondo: il piano è un’opportunità unica per vere riforme strutturali attese da anni per modernizzare il sistema scolastico e l’efficienza della pubblica amministrazione. Terzo: ogni singolo progetto inserito nel piano deve avere la caratteristica di essere misurabile negli impatti e nel suo stato di avanzamento. Quarto: pensiamo sia meglio togliere il capitolo salute dall’elenco, per finanziare gli interventi in questo settore strategico attraverso il Mes e liberare così ulteriori risorse per 35 miliardi. Quinto: il piano non può prescindere da una parallela strategia di rientro dal debito pubblico».

Ci sono poi proposte che l’Unione Industriali vuole formulare per indicare quali progetti potrebbero essere declinati sul territorio: «Perché il Recovery Fund può essere un’opportunità anche per Varese e la Lombardia», annuncia Roberto Grassi.
I dettagli verranno forniti durante un evento digitale che l’Unione Industriali sta organizzando: una diretta streaming dal titolo “Disegniamo il futuro” che si terrà lunedì 5 ottobre, alle ore 15, alla quale interverrà anche il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi.
Per partecipare non occorrono iscrizioni basterà cliccare sul seguente link: https://eventi.ilsole24ore.com/unioneindustrialivarese/

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Pubblicato il 25 Settembre 2020
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