Scola è già il totem biancorosso. E De Vico si prende la scena
L'argentino mostra tutta la sua classe, affiancato dall'ala che non ti aspetti. Bene anche Jakovics e Andersson mentre Douglas è ancora indietrissimo
MORSE 6 – Non ripete le prestazioni scintillanti delle prime due gare, subisce qualche contatto ma conferma l’attitudine a farsi trovare in area. E si merita di finire al “numero uno della settimana” con una stoppata pazzesca ai danni di Thomas.
SCOLA 7 (IL MIGLIORE) – Prima di tutto, riesce nel “miracolo” di spostare il gioco di Varese dal perimetro all’area, come non accadeva da anni (da Dunston, come già scritto nella cronaca). Bravi anche i compagni ad assecondarlo e a servirlo nel modo giusto, specie in avvio. Mette 26 punti pur con qualche errore, con 22 tiri a referto. In poco tempo è già il totem della squadra. MVP anche per i lettori della #direttavn con il 64% dei voti.
DE NICOLAO 6 – Non prende iniziative personali, ma si fa notare per un paio di assist significativi. Prima di criticarlo, ricordatevi che è il play di riserva alle prime esibizioni a livello di Serie A.
JAKOVICS 7 – Male a Brescia, si fa perdonare con Cantù, non con una partita perfetta ma con una prova più continua, ficcante, e anche attenta in marcatura su Smith che contro il biondo venuto dal Nord fa più fatica a ritagliarsi tiri comodi. Poi esplode la tripla al momento giusto a suggellare una buona prestazione.
RUZZIER 6 – L’inizio è ripido, ancora una volta, perché si fa notare solo in un paio di palle perse. Poi però cresce, sgancia una bomba frontale, limita i palloni buttati (uno solo nella ripresa, anche se proprio nel finale) e regala un paio d’assist d’altissima scuola. Non è ancora quel che si vorrebbe, ma rispetto alle prime due uscite è sicuramente migliore.
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ANDERSSON 6,5 – Stavolta balbetta dall’arco ma ruggisce a più riprese in avvicinamento a canestro. Piace la propensione a sviluppare il gioco in transizione così come il trattamento palla nel momento di servire i compagni. Più che suff, dicevamo al liceo.
STRAUTINS 5,5 – In generale non ci è dispiaciuto, ma paga a caro prezzo qualche amnesia in retoguardia: Caja gli dà una seconda possibilità, non la terza. E si gode il finale con l’alter ego De Vico che fa le onde in campo. Lezioncina di applicazione dal Vangelo secondo Artiglio.
DE VICO 7 – Nel primo giro in campo lascia parecchio perplessi, anche in difesa quando subisce un paio di slalom di Procida (uno dei quali con infrazione di passi, ma era proprio andato a farfalle). Poi prende coraggio, sente la fiducia di Caja e conclude la tappa come una volata al Tour de France: in crescendo sino a dare tutto nei metri conclusivi. Maglia verde.
FERRERO 6 – Merita la sufficienza? Boh, non ne siamo convinti, però lo abbiamo “bastonato” a Brescia e apprezziamo che, dopo aver toccato il fondo nel primo tempo, sia stato bravo a risalire con la sua arma migliore, l’applicazione. Due liberi a segno, un recupero, un paio di belle difese è il suo ultimo scampolo di partita. Si è vinto, gli diamo un premietto.
DOUGLAS 5 (IL PEGGIORE) – Continuiamo a credere che abbia il fisico, il talento e l’attitudine giusta per fare bene. Domani però, oggi prosegue nel cammino penitenziale fatto di garretti che non saltano ancora l’uomo e non danno la potenza giusta per calibrare il tiro mortifero che ha nelle mani. Lo aspettiamo, non è certo un voto definitivo, anche se stasera non possiamo fare altro che dargli una insufficienza.
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