Scontro Stato e Regione Lombardia per la legge sulla sicurezza negli ospedali
Il Governo ha deciso di impugnare la legge lombarda in materia di sicurezza negli ospedali. la reazione dell'assessore Gallera

« È decisamente incomprensibile la decisione di ieri del Governo di impugnare la nostra Legge regionale in materia di sicurezza negli ospedali per presunte violazioni di competenze costituzionali. La ricerca spasmodica di cavilli giuridici contro Regione Lombardia lascia medici e infermieri senza tutele». Lo afferma l’assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera.
«Le nostre norme – spiega l’assessore – demandano proprio alle Prefetture la valutazione dei rischi e la dislocazione conseguente delle Forze dell’Ordine nelle strutture sanitarie regionali».
L’oggetto del contendere è l’articolo 4 della legge 15/2020, il quale recita testualmente: “La Regione promuove protocolli d’intesa con gli Uffici territoriali del Governo finalizzati a potenziare la presenza e la collaborazione con le Forze di Polizia nei pronto soccorso e nelle strutture ritenute a più alto rischio di violenza e ad assicurare un rapido intervento in loco”.
«Non vi è quindi alcuna prevaricazione delle competenze dello Stato nella gestione dell’ordine pubblico – sottolinea l’assessore – ma la richiesta di definizione di una fattiva collaborazione con le autorità preposte. La realtà dei fatti – conclude – descrive continui e ripetuti eventi violenti nei confronti dei nostri operatori sanitari. Regione Lombardia è già intervenuta nelle maglie delle proprie potestà finanziando sistemi di video sorveglianza, proponendo l’attivazione di linee telefoniche speciali per un rapido collegamento con le forze dell’ordine, promuovendo corsi di formazione specifici. Per il resto è necessario l’intervento dello Stato, ma il provvedimento del Consiglio dei Ministri, di fatto, impugna anche la leale collaborazione».
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