Senza banchi e distanze di sicurezza, gli studenti del Manzoni annunciano lo sciopero
I ragazzi della sede di via Morselli annunciano che non entreranno più in classe finché non saranno garantite le lezioni in sicurezza. Chiedono il ripristino della didattica a distanza
Non ci sono banchi e, dove ci sono, le distanze sono troppo ridotte. Il tema della sicurezza è al centro delle proteste degli studenti del liceo Manzoni di via Morselli a Varese che hanno intenzione di rifiutarsi di entrare a scuola e fare sciopero : « Alcune classi non hanno i banchi e i ragazzi sono costretti a sedersi per terra per poter scrivere – spiega una studentessa del quarto anno – anche dove i banchi ci sono, però, il metro di distanziamento è davvero risicato e non ci sono spazi sufficienti a muoversi».
Il preside Giovanni Ballarini aveva già spiegato di attendere ancora dal Ministero le dotazioni richieste ( circa 200 banchi) e di essersi anche mosso in autonomia per cercare altrove il materiale necessario a fare lezione, assicurando comunque le distanze richieste. I ragazzi chiedono, allora, di poter riattivare la DAD, la didattica a distanza, avviata nella primavera scorsa con buoni risultati: « Sappiamo che è in programma un consiglio di istituto sul tema e auspichiamo che si capiscano le nostre richieste. Andare a scuola in questo modo, affrontando spesso il viaggio su pullman che ci vedono ammassati non ci fa stare tranquilli. Meglio aspettare che i problemi siano superati prima di tornare a scuola».
I ragazzi minacciano di fermarsi e rimanere nel piazzale antistante il liceo: « Ben distanziati e rispettosi delle normative, faremo sentire la nostra voce. Sappiamo che il dirigente non è colpevole: i gravi ritardi del Ministero ci hanno messo in una condizione difficile. Prima di riaprire in presenza era meglio che le condizioni fossero davvero sicure».
LA REPLICA DEL DIRIGENTE BALLARINI
« Questa mattina, su 1270 alunni, non sono entrati in classe 156. Rispetto comunque chi vuole fare sciopero e se ne assume la responsabilità. Manifestare le proprie opinioni è un esercizio di democrazia». Replica così il dirigente del liceo varesino Giovanni Ballarini ai timori espressi dagli alunni che parlano di poca sicurezza: « Abbiamo fatto tutte le verifiche e le misurazioni – assicura il Preside – ogni banco è alla giusta distanza. Assicuro, inoltre, che nessuno studente si è dovuto inginocchiare per poter scrivere a causa della mancanza dei banchi. Chi lo ha fatto, si è solo messo in posa per una foto. Detto questo, oggi in collegio docenti e in Consiglio di Istituto chiederò di dividere le classi in modo da alternarle: metà in presenza e metà a distanza. La DaD però, sarà di qualità, una docenza di livello liceale».
I ragazzi, quindi, vedranno parzialmente accolte le richieste: « I banchi del Ministero non ho idea quando arriveranno. I 200 ordinati dalla scuola saranno consegnati il 10 ottobre. Nel frattempo, però, la scuola può proseguire perché offriamo tutte le garanzie. In aula, seduti al banco, non occorre tenere la mascherina mentre durante la mattinata è sempre possibile muoversi purché con la mascherina. Sento di docenti che eccedono un po’ con la sicurezza: le regole sono chiare e vanno applicate».
Anche sulla segnaletica di sicurezza il dirigente spiega: « Avevamo apposto i triangoli indicativi ma, con il passaggio delle persone, si sono mossi. Ne metteremo degli altri in modo più stabile. Siamo in regola con tutte le norme, abbiamo gli stessi problemi di tutte le scuole. Se i ragazzi non vorranno entrare va bene. Ma anche il cortile è ambiente scolastico: il loro distanziamento dovrà essere rispettato anche lì».
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