“Str…”,”Tanto torni nella tua tana”. Lo scontro tra candidati sindaci in piazza
Il diverbio nato per il posto per gazebo, sabato mattina, si è trasformato in un confronto animato tra i candidati e opposte accuse (social)
Non c’è pace a Casorate Sempione, dove il confronto tra maggioranza e opposizione è sempre incandescente, figuriamoci ora, in tempi di elezioni.
Nel weekend si è assistito ad un nuovo, acceso scontro, passato (forse) anche da una serie di insulti. Ognuno ha la sua versione, tanto che la ricostruzione richiederebbe forse il lavoro di un plotone di investigatori per interrogare tutti i presenti in piazza.
La ricostruzione dei fatti, come sempre più spesso accade, passa sui social, dove c’è molto spazio e un pubblico fedele.
E quindi, partiamo con la ricostruzione di Casorate Aperta, la lista dell’attuale opposizione, secondo cui il sindaco Dimitri Cassani avrebbe apostrofato la sfidante Martina Grasso dicendole «Stai zitta, ché tanto tra quindici giorni torni nella tua tana».
Episodio avvenuto «davanti a decine di persone» e nato un diverbio sul posizionamento dei gazebo per la campagna elettorale, «conclusosi con “un gentile invito” a spostarsi perché “c’eravamo prima noi”» (sulla origine del confronto verbale, almeno su quello, sembra esserci una certa convergenza, si vedrà in seguito).
«Crediamo che un sindaco, nel pieno svolgimento delle sue funzioni, almeno fino al 21 settembre, dovrebbe evitare di rivolgersi con tale disprezzo ai suoi cittadini, anche se avversari politici, tenuto conto che la sua presenza in quel contesto era quantomeno inopportuna».
Il sindaco uscente, dal canto suo, dà una ricostruzione diversa, dicendo di essere stato lui «apostrofato» da Martina Grasso, con un «Str…o, qui non puoi rigirare la frittata come fai su facebook». Cassani è intervenuto perché c’era un conflitto – per così dire – tra la posizione del gazebo di Casorate Aperta e quello della Lega Nord: il sindaco dice che il funzionario di Polizia Locale l’ha informato che la autorizzazione di Casorate Aperta non era stata ritirata.
A conclusione della cosa, quando gli animi sembravano essersi calmati, Cassani dice di essere stato insultato da Grasso e di aver reagito («Il mio lato istintivo ha prevalso, so che è un difetto»). Ma nel contempo nega di aver zittito l’avversaria: «Non ho detto stai zitta, ho detto stai tranquilla». Dal canto suo, Grasso ha invece smentito l’insulto: «Non ho mai apostrofato il sindaco con il termine che mi attribuisce».
Fin qui la ricostruzione per sommi capi e opposte versioni: un bel diverbio, come ne accade da sempre in campagna elettorale, ma che su Facebook diventa occasione di ulteriore scontro (e chissà che non sfoci sul piano giudiziario). A questo punto, non resta che attendere l’ultimo weekend di campagna elettorale e sperare che i toni si abbassino.
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