Aprire la Quiete per i pazienti non gravi: il Comune offre l’ex casa di cura
Riunione tra le autorità sanitarie e il primo cittadino per discutere l'offerta di letti e attività di supporto sul modello "Covid Hotel"
Servono posti di “degenza di comunità” per pazienti convalescenti o con sintomi lievi.
Una recente delibera di Regione Lombardia introduce altre modalità di assistenza per quelle persone che sino a ora, per espressa disposizione regionale, occupavano un posto negli hub covid regionale pur non manifestando sintomatologie gravi. Tra questi soprattutto gli anziani ospitati in comunità che vanno allontanate dalle proprie strutture per evitare nuovi pericolosi focolai.
L’aggravarsi della situazione, però, ha indotto la Regione ha prevedere una diversa disposizione per tutti i casi lievi e allentare l’affollamento dei reparti ospedalieri che hanno un bisogno crescente di liberare posti per accogliere le nuove urgenze ed emergenze. Si parla di circa 800 nuovi posti di cui 400 di sub-acute e 400 fra degenza di comunità di livello base e degenze di sorveglianza.
A Varese, il Sindaco Davide Galimberti mette a disposizione la casa di cura La Quiete chiusa da oltre tre anni. Con un’ingiunzione ha chiesto e ottenuto in via temporanea dal curatore fallimentare di mettere a disposizione gli spazi ampi e, fino a poco tempo fa, funzionanti sia per degenza sia per attività ambulatoriali.
Nel tardo pomeriggio di oggi, lunedì 26 ottobre, il Sindaco incontrerà le autorità sanitarie, Ats Insubria e Asst Sette Laghi, per capire come questa ex clinica può entrare nella gestione della crisi sanitaria. Ci sono richieste per assicurare l’isolamento familiare e per i casi lievi delle RSA e RSD.
L’ospedale di Cuasso, che nella scorsa primavera ha svolto un ruolo di sfogo importante, al momento non riesce ad aprire per mancanza di personale. La Sette Laghi sta facendo fronte all’aumento dei ricoveri e, al contempo, è stata chiamata a fare la sua parte per l’ospedale in fiera. L’azienda ospedaliera di Varese dovrebbe gestire una quindicina di letti, con la collaborazione di personale del Sacco e Mater Domini. Per ciascun letto occorrono un medico anestesista e 3 infermieri, un carico importante per una situazione d’emergenza come quella attuale.
In questa situazione la Quiete potrebbe essere una soluzione, anche se occorre risolvere il punto nodale del personale: a chi affidare la struttura? Il modello dovrebbe essere quello dell’hotel covid Michelangelo della primavera scorsa.
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