Dissero “no” alla trasfusione all’Ospedale di Legnano, accolto il ricorso dei genitori Testimoni di Geova

I Testimoni di Geova attraverso una nota stampa rendono noto che la Corte d’Appello di Milano ha ribaltato la decisione del Tribunale per i Minorenni

Ospedale di Legnano

Accolto in Corte d’Appello il ricorso dei genitori della bambina sottoposta ad un intervento alla testa all’ospedale di Legnano, ai quali era stata momentaneamente limitata la responsabilità genitoriale per permettere ai medici di effettuare la trasfusione di sangue in caso di necessità, nonostante il rifiuto dei familiari motivato dal credo religioso dei Testimoni di Geova.

«La Corte – si legge in una nota dei Testimoni di Geova diffusa anche dall’agenzia Dire – ha affermato la legittimità del comportamento dei genitori e rilevato gravi errori nella procedura adottata dal Tribunale per i Minorenni». Con il decreto 1991.2020, però, la Corte d’Appello di Milano, rende nota la congregazione, ha ribaltato la decisione del Tribunale per i Minorenni e fatto chiarezza sulla vicenda affermando che «il mero dissenso dei genitori alle trasfusioni di sangue in aderenza al credo religioso non può essere posto a fondamento di una valutazione di inidoneità all’esercizio della responsabilità genitoriale».

La congregazione ha inoltre rilevato che il Tribunale per i minorenni non si sarebbe dovuto pronunciare perché «la competenza a decidere le controversie in caso di dissenso fra genitori e medici sui trattamenti sanitari da praticare ai minori spetta in via esclusiva al giudice tutelare”, il quale si sarebbe pronunciato soltanto sullo specifico trattamento sanitario senza mettere in discussione l’idoneità dei genitori. Era stato il medico che stava operando la bambina ad allertare il pm di turno della Procura dei minori, a settembre dell’anno scorso, chiedendo l’autorizzazione d’urgenza a effettuare una trasfusione, contro la volontà dei genitori. La loro religione, infatti, impone di “astenersi dal sangue», in rispetto del comando che, secondo il movimento, compare in diversi libri dell’Antico e del Nuovo Testamento.

«La decisione della Corte d’Appello stabilisce in modo inequivocabile le realtà di questa vicenda e ne qualifica correttamente i protagonisti. Non si é trattato di due genitori fanatici – commentano i Testimoni di Geova – ma genitori amorevoli che avevano solo chiesto che la loro figlia venisse curata nel rispetto delle loro convinzioni».

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
Pubblicato il 05 Ottobre 2020
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Commenti

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    Scritto da carlo196

    Da quello che si deduce, visto che senza trasfusione la bimba sarebbe morta, la Corte d’assise, dando ragione ai genitori, avrebbe impedito l’esito positivo dell’intervento. Bah…

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    Scritto da Felice

    Perchè non si incomincia a chiamare queste persone con il vero loro nome abbandonando qualsiasi concetto di politically correct. Chi rifiuta le cure atte a salvare il proprio figlio per motivazioni fantasiose o religiose è un pazzo. scatenato. Punto.
    La cosa triste è che stiamo pure a rimpallarci la questione con i tribunali. Abbiamo salvato una vita umana e questi hanno pure da dire…..ma siete voi da curare ed anche urgentemente.

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      Scritto da Pino2019

      Buongiorno

      Forse non ha seguito molto la vicenda. NON è stata fatta alcuna trasfusione, e la bambina NON è stata salvata grazie ad una trasfusione che NON è mai stata fatta.

      Semplicemete i genitori hanno chiesto che venissero applicate terapie alternative alle trasfusioni che esistono e sono meno rischiose soprattutto per una bambina di pochi mesi.

      Il tribunale ha dato ragione ai genitori ovvero in questo caso esistono terapie alternative che dovrebbero essere usate e che evitano i rischi connessi a trasfusioni.
      Del resto sa di cosa è morto il celebre scrittore Isaac Asimov?

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        Scritto da Felice

        Lo scrittore è morto per AIDS preso da una trasfusione a seguito di un intervento chirurgico al cuore credo.
        Nulla toglie che forse erano altri tempi in cui non si conosceva ancora bene la malattia virale e forse c’è stata negligenza nell’analisi dei campioni di sangue lo ricordiamo tutti lo scandalo negli anni 90 di partite di sangue infetto da epatite C e HIV , non per questo la trasfusione in alcuni casi è la unica soluzione per salvare una vita umana a meno che questa vita umana non creda ad una religione assurda che autorizza a morire pur di non ricevere sangue altrui.
        So che esistono delle soluzioni alternative al plasma (cristalloidi o colloidi derivati da plasma) ma non sempre sono indicate , dipende dalla situazione clinica e gravità del paziente.
        Mi scusi lo sfogo ma quando sento di queste credenze che ritengo pre-medievali basate su soggezioni ed ignoranza mi è difficile mantenere un atteggiamento pacato e collaborativo. I nostri ospedali sono pieni di casi in cui il paziente è stato lasciato morire da familiari che definire talebani è un complimento. E nel 2020 questo lo ritengo inaccettabile.

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    Scritto da carlo196

    @Pino2019
    Dall’articolo su Legnanonews del 29 settembre 2019 sembrerebbe invece che la trasfusione sia stata fatta:
    “Viene coinvolto il pubblico ministero di turno in Procura, al Tribunale per i minorenni. Il magistrato sospende a tempo la potestà dei genitori sulla bambina e consente la trasfusione che la salva.”

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      Scritto da Pino2019

      Lugano News scrisse cose inesatte, basta fare una breve ricerca .

      Riporto ad es. quanto scritto da altre testate giornalistiche:

      La vicenda aveva suscitato grande clamore. Giornali e telegiornali avevano raccontato, in modo poco fedele, che la bambina si fosse salvata solo grazie all’intervento del giudice, che aveva autorizzato una “indispensabile trasfusione salvavita” negata dai genitori, trasfusione peraltro mai avvenuta perche’ non ritenuta poi necessaria.

      Comunque secondo i giudici, come ho detto, i genitori avevano il diritto di chiedere ai medici, che la loro bambina venisse curata con strategie cliniche che non prevedessero l’uso di sangue .

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