Grande Nord attacca la Lega: “La deriva nazionalista di Salvini non paga”
Il segretario provinciale Brunella parla dopo il KO del Carroccio a Saronno: «L'elettorato non si identifica con lo slogan "Prima la Campania"». Nel 2021 il movimento si presenterà a Varese
La sconfitta elettorale della Lega a Saronno e l’avvicinarsi delle amministrative a Varese l’anno venturo sono gli argomenti trattati da un comunicato firmato da Dario Brunella, segretario provinciale di “Grande Nord”, compagine politica che ricalca le istanze della “Lega di una volta” (la definizione è nostra), quella autonomista e strettamente legata alle vertenze territoriali.
«È oramai chiaro che la deriva nazionalista del partito capitanato da Matteo Salvini stia pagando un caro prezzo sul territorio lombardo, perdendo clamorosamente oltre a Saronno, la roccaforte Legnano ed altre realtà storiche del centro destra» scrive il responsabile provinciale di Grand Nord che non risparmia stoccate al Carroccio di oggi. «Svendendo gli ideali e le istanze del Nord, l’abbandono dell’elettorato che non si identifica nel partito del “prima gli italiani” o “prima la Campania” è tangibile e sempre più spesso confermato dai risultati elettorali. Grande Nord vuole raccogliere questo testimone, proseguire nella difesa della nostra identità, dei nostri ideali e della nostra economia, passando in primis per l’ottenimento di quell’autonomia chiesta a gran voce col referendum dell’ottobre 2017 e abbandonata da tutti i partiti ad ogni livello».
Oltre a ricordare la richiesta di trattenere in Lombardia gli oltre 50 miliardi di residuo fiscale, Brunella guarda al piatto forte delle amministrative 2021, la sfida per Palazzo Estense, perso nel 2016 dal centrodestra a favore del PD e della compagine a sostegno di Davide Galimberti. «I nostri ideali non sono cambiati e la continua crescita sul territorio del nostro movimento è la conferma che le persone hanno ancora voglia di parlare di Nord. Stiamo lavorando per le amministrative di Varese del prossimo anno, vogliamo essere l’alternativa alla politica delle poltrone e dei soliti riciclati. La città di Varese necessita di un cambio di rotta deciso e solo persone slegate dal solito iter politichese possono garantirglielo».
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