Impennata di contagi in Svizzera: il Covid torna a fare paura e si preparano nuove restrizioni
Appello delle autorità cantonali e confederali ai cittadini per evitare un secondo lockdown che avrebbe pesanti conseguenze sulla popolazione e sull'economia
I contagi in Svizzera aumentano in modo esponenziale, c’è molta preoccupazione e le autorità cantonali e federali si stanno confrontando sull’opportunità di introdurre misure più severe per scongiurare il rischio di un secondo lockdown nazionale.
Lo hanno detto questa mattina in una conferenza stampa, dopo un incontro tra Governo e cantoni la presidente del Governo federale, Simonetta Sommaruga, il consigliere federale Alain Berset e il presidente della Conferenza dei governi cantonali Christian Rathgeb che hanno fatto il punto della situazione Covid in Svizzera senza nascondere i timori indotti dall’impennata di casi positivi registrata negli ultimi giorni.
«I contagi sono aumentati in modo esponenziale, in Svizzera più che nei paesi vicini – ha detto la presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga – Facciamo appello alla popolazione perché da subito si adottino in modo scrupoloso tutte le misure che oggi conosciamo per contenere il diffondersi del virus, l’igiene, il distanziamento, l’uso delle mascherine non solo sui mezzi di trasporto e negli ambienti pubblici, perché più rapidamente reagiremo e minori saranno i limiti da introdurre per le persone e le aziende».
Con 2.613 nuovi casi registrati ieri e due decessi, la Svizzera sta registrando un’incidenza media di contagi a livello nazionale che ha superato il valore di 200 su 100mila abitanti, con punte oltre i 400 a Ginevra e nel Canton Svitto.
In Ticino oggi sono 79 i nuovi casi e con 5 persone ricoverate.
«La situazione è molto seria – ha detto il consigliere federale Alain Berset – e si sta degradando in tutto il paese più in fretta di quanto ci aspettassimo e più che in altri Paesi. Sapevamo che l’inverno sarebbe stato difficile, ma ci aspettavamo questa impennata più avanti, inoltre l’aumento è stato rapido e questo ci deve far preoccupare, anche perché è una tendenza consolidata da diversi giorni».
Questa mattina Governo federale e rappresentanti cantonali si sono riuniti a Berna per fare il punto della situazione e valutare nuove misure di contenimento del contagio. Domani si riunirà la Conferenza dei direttori cantonali della sanità, con la presenza del Governo federale, e potrebbero essere decise nuove misure da adottare a livello nazionale.
«I contagi stanno avendo un’impennata preoccupante – ha confermato il presidente della Conferenza dei direttori cantonali della sanità, Lukas Engelberger – Per ora la situazione degli ospedali è sotto controllo, ma tra due settimane saremo in grado di vedere le conseguenze di questo aumento dei contagi negli ospedali e anche questo ci preoccupa parecchio. Stiamo cercando di reagire con rapidità, e sono già state emanate raccomandazioni allargate per tutti i cantoni ».
Engelberger ha aggiunto che si aspetta un inasprimento delle misure nei vari cantoni, e durante la conferenza stampa sono emerse alcune anticipazioni: estensione a tutti i cantoni dell’obbligo di mascherine non solo nei luoghi pubblici, una stretta su eventi e riunioni, sia pubblici che privati, ricorso più intenso al lavoro da casa. Ogni decisione è però rimandata all’incontro di domani.
Tutti gli esponenti del Governo federale e i rappresentanti cantonali intervenuti hanno più volte fatto appello al senso di responsabilità individuale, invitando tutta la popolazione ad adottare fin da ora i comportamenti necessari per “tenere sotto scacco” il virus.
«In primavera, quando tutto è iniziato eravamo spaventati e impauriti perché non sapevamo cosa fare di fronte a questa situazione nuova – ha detto in conclusione la presidente Sommaruga – Oggi forse siamo tutti stanchi di questa pandemia, ma sappiamo che non c’è una formula magica e quali sono gli strumenti per contenere l’epidemia – ripeto, l’igiene, la distanza sociale, l’uso di mascherine – e dunque ognuno deve adottarli in modo responsabile e consapevole e fare la sua parte. Dobbiamo mobilitarci come società per rispondere rapidamente a questa seconda ondata».
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