La preside di Buguggiate: “Applichiamo i protocolli dell’Ats per mantenere la scuola aperta”
Dopo i contagi che hanno coinvolto tre classi, gli insegnati e il personale Ata, la preside Angela Botta spiega come sta gestendo l'emergenza
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Dirigere una scuola durante una pandemia non è semplice. Diventa ancora più complesso quando, a pochi giorni dall’apertura, si registrano i primi contagi. Il plesso di Buguggiate ha registrato alcuni casi che hanno determinato la messa in quarantena di tre classi e di tutto il personale Ata.
«È davvero un momento difficile – spiega la dirigente scolastica Angela Botta, che gestisce i tre plessi di Gazzada Schianno, Buguggiate e Morazzone -. L’obiettivo principale è garantire un servizio regolare in tutta sicurezza. Per questo, quando è stato segnalato il primo caso di contagio, abbiamo attivato subito tutte le procedure previste da Ats Insubria e i bambini e le insegnanti sono stati messi in isolamento. Nei giorni a seguire è emerso il secondo contagio: la dipendente Ata, che era già a casa da una settimana con alcuni sintomi influenzali, mi ha contattato per comunicare l’esito positivo del tampone. Tutto il personale Ata è stato messo in isolamento fiduciario. A quel punto, insieme al sindaco Matteo Sambo, con cui stiamo lavorando in piena collaborazione, abbiamo deciso di mettere a supporto dei due dipendenti che ho spostato dalle scuole di Morazzone e Gazzada Schianno, il gruppo della Protezione Civile che gestisce l’entrata e l’uscita dalla scuola».
La dirigente spiega che la decisione, presa in tempi strettissimi, si è resa necessaria per mantenere la scuola aperta: «Il mio impegno è tutto concentrato a garantire il servizio. Certo, devo farlo in sicurezza. Posso assicurare che le procedure vengono attivate e tutto si svolge con regolarità, anche se il momento è delicato».
Ai genitori che lamentano una mancanza di comunicazione, veloce ed immediata, la dirigente Angela Botta risponde: «Per questione di privacy è evidente che io non posso divulgare informazioni sensibili, spero che i genitori degli alunni lo comprendano. Quel che posso e devo fare è avvertire che, in caso di contagio, il protocollo viene applicato e soprattutto devo fare in modo che non si diffonda allarmismo. È solo per questa ragione che calibriamo bene i messaggi che mandiamo alle famiglie. C’è la massima trasparenza»
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