Laura Orsolini a Duemilalibri con il suo nuovo romanzo: Play
Lo ha presentato in diretta streaming in occasione del festival letterario di Gallarate in dialogo con la professoressa Annamaria Inversetti e l’editore Luca Malini

Play è il nuovo romanzo di Laura Orsolini; lo ha presentato settimana scorsa in diretta streaming in occasione del festival letterario di Gallarate Duemilalibri in dialogo con la professoressa Annamaria Inversetti e l’editore Luca Malini de La memoria del mondo.
L’autrice è consulente editoriale e libraia di Millestorie di Fagnano Olona, curatrice della rubrica settimanale del nostro giornale Mamma scegliamo un libro e insegnante di scrittura creativa.
“Quand’è che uno diventa uomo?”, è la domanda che tira le fila delle vicissitudini del giovane Vasco e fa da sfondo al romanzo che si propone come un intreccio di vite vissute da adolescenti e da adulti, ambientato a Gallarate e in gran parte in quel liceo di viale dei Tigli.
L’autrice, già dal titolo vuole sottolineare quel motore che caratterizza la vita, come a spronare i lettori a “mettersi in gioco” nelle relazioni affettive e amorose senza alcun copione, «recitando e danzando sul palcoscenico della vita, soprattutto a braccio».
Si trova a più riprese un concetto d’amore, quella tematica importante nella nostra quotidianità che può trasformare una giornata, rallegrare un momento o salvare da qualche brutta situazione: «La terza superiore penso sia l’anno peggiore per tante persone, per quanto mi riguarda è stato un anno abominevole della mia esistenza» ha spiegato Laura che difficilmente prende spunto dalla sua vita per scrivere romanzi, ma inevitabilmente i sentimenti sono linfa per la penna e questa volta ad aiutarla sono stati dei «consulenti speciali, under 13 ed esperti di Playstation».
Si tratta di generazioni diverse, è vero, «ma è cambiato e continua a cambiare il mondo esterno, non lo spirito degli adolescenti. Dunque, in questo periodo, i compagni di scuola, che non te li scegli come invece accade con gli amici, hanno un ruolo fondamentale – ha continuato l’autrice -. È un periodo in cui non ti senti all’altezza della situazione e mi piaceva l’idea di raccontare la storia di un ragazzo di quell’età che deve decidere se andare avanti e crescere o se abbandonare le forze e in qualche modo lasciarsi morire».
Si tratta di un romanzo di formazione in cui le problematiche dei giovani si ritrovano anche negli adulti; fatto di temi importanti, di profondi segreti e di quegli errori maledetti «in cui ci si rammarica per non aver detto o non aver fatto qualcosa, nonostante la vita sia tutto un caso e se un qualcosa deve accedere, prima o poi, accade»; di un romanzo dalle passioni ingigantite, dall’amore folle alla disperazione totale, e che finisce col “saltino di qualità” da parte del protagonista che capisce che la vita deve essere vissuta anche con la sofferenza della crescita.
«La vita va vissuta e poi raccontata; è impegnativo uscire da una condizione di inerzia e di rinuncia, ma è da lì che si impara a crescere e a vivere» ha sottolineato Laura Orsolini. Pentimenti, risate, dolori, pianti e rivincite di un ragazzino che vuole diventare uomo, ma forse lo è già e quei sentimenti che hanno bisogno di manifestarsi perché «quelle cose che non vengono dette non esistono. Se vuoi bene ad una persona glielo devi dire perché l’altro non può leggere quello che hai nella testa; forse è il caso di spiegarsi e far parlare il cuore e i pensieri» ha concluso l’autrice.
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