A Malpensa 70 posti di lavoro a rischio solo nei servizi di pulizie
Mobilitazione dei sindacati in aeroporto: con il Terminal 2 chiuso e meno movimenti di passeggeri anche al T1 il lavoro sta calando. E le aziende preparano i licenziamenti
Settanta posti di lavoro a rischio, con due aziende già pronte a licenziare, quando finirà il blocco dei licenziamenti. È il quadro del settore pulizie a Malpensa: uno dei tanti “capitoli” del lavoro in aeroporto, che oggi i sindacati individuano come elemento di preoccupazione. «Qui viviamo la quiete prima della tempesta» sintetizza Livio Muratore della Filcams Cgil.
«Con la pandemia Malpensa è uno dei posti che in provincia più desta preoccupazioni, per la estrema contrazione del traffico passeggeri in particolare legato al turismo» premette Muratore. «Il Terminal 2 è chiuso da quattro mesi, temporaneamente, ma non sappiamo quando riaprirà: da Sea non c’è chiarezza e trasparenza su questo».
Una situazione che le aziende che hanno l’appalto – Dusman e Spd – sono pronte ad affrontare di petto. «L’appalto delle pulizie è oggi in forte sofferenza: le lavoratrici del T2 sono in cassa integrazione a rotazione (con il Fondo Integrativo), ma secondo le aziende il gestore vuole rivedere al ribasso l’appalto. E le aziende hanno già messo sul piatto settanta esuberi, dichiarando di non voler usare gli ammortizzatori e di voler ricorrere invece a trasferimenti non concordati o – una volta scaduto il blocco – ai licenziamenti. E Spd sta già procedendo con i trasferimenti spintanei».
Oggi i lavoratori e le lavoratrici del settore pulizie hanno tenuto una assemblea-presidio al Terminal 1, promosso dai sindacato confederale, con Livio Muratore della Filcams Cgil, Laura Capitale, Lucia Giuffrida e Giuseppe D’Acquaro della Fisascat Cisl dei Laghi, Alberto Arighi Uiltucs Lombardia, oltre a Carmelo Fotia della AdL, un sindacato di base che ha una forte rappresentatività tra le lavoratrici.
Al centro del presidio le condizioni di Malpensa, ma anche la mobilitazione per il Contratto nazionale pulizie-multiservizi, «scaduto da sette anni». Una prima tappa in provincia, «replichiamo poi questo mercoledì all’ospedale di Circolo alle 14, in contemporanea con l’iniziativa nazionale a Roma»
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